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Danazolo

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Danazolo
Nome IUPAC
(1S,2R,13R,14S,17R,18S)-17-etinil-2,18-dimetil-7-ossa-6-azapentaciclo[11.7.0.02,10.04,8.014,18]icosa-4(8),5,9-trien-17-olo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare C22H27NO2
Massa molecolare (u) 337.5 g/mol
Numero CAS 17230-88-5
Numero EINECS 241-270-1
Codice ATC G03XA01
PubChem 28417
DrugBank DB01406
SMILES
CC12CCC3C(C1CCC2(C#C)O)CCC4=CC5=C(CC34C)C=NO5
Dati farmacologici
Teratogenicità Sì, malformazioni urogenitali
Modalità di
somministrazione
orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità >95%
Legame proteico Elevato, con SHBG e CBG
Metabolismo Epatico
Emivita circa 15 ore
Escrezione Feci, urine
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine irritante
attenzione
Frasi H 312 - 332 - 361
Consigli P 280

Il danazolo è un derivato isossazolico dell'etisterone, strutturalmente simile al testosterone, conosciuto fin dal 1970 per le proprietà androgeniche e soppressive la funzione ovarica in virtù delle quali trovò un primo utilizzo nella terapia dell'endometriosi.

Farmacocinetica

Il danazolo è assunto per via orale, con ottima biodisponibilità a causa dell'elevata liposolubilità del composto. È metabolizzato a livello del fegato, nel quale si accumula. Ulteriori siti di accumulo sono il surrene e il rene. La vie di escrezione sono la via biliare e la via urinaria, con un'emivita di circa 15 ore; concentrazioni plasmatiche stabili si ottengono perciò con somministrazione iniziale di 300 mg 2 volte al giorno. Il danazolo viene trasportato nel torrente ematico dalla proteina legante gli ormoni sessuale (SHBG) e dalla proteina legante i corticosteroidi (CBG). Una minima frazione è libera nel plasma.

Farmacodinamica

Il danazolo esplica il suo effetto legandosi ai recettori endocellulari per gli androgeni, per il progesterone e per i glucocorticoidi e inibendo alcuni enzimi chiave del metabolismo degli ormoni steroidei. Tra questi i più importanti sono:

  • P450c11 o 11β-ossidrilasi
  • P450c21 o 21-ossidrilasi
  • P450c17 o 17α-ossidrilasi
  • P450scc o desmolasi
  • 17α-HSD o 17α-idrossisteroidodeidrogenasi
  • 3β-idrossisteroidodeidrogenasi

Inoltre, legando la CBG, spiazza il progesterone dal suo sito di trasporto, rendendolo disponibile ai processi catabolici. La debole attività androgenica e progestinica, promossa dal principale metabolita etisterone, è responsabile della soppressione della funzione ovarica, testimoniata dalla soppressione dei picchi di LH e FSH di metà ciclo. Non possiede attività estrogeniche.

Impiego clinico

Per molto tempo il danazolo è stato usato per il trattamento della endometriosi; attualmente si preferisce ricorrere ai farmaci agonisti del GnRH per i minori effetti collaterali. Il danazolo trova impiego nel trattamento della mastopatia fibrocistica, nella menorragia, nella mastodinia associata al ciclo mestruale, nella porpora trombocitopenica immune, nella emofilia, nella malattia di Christmas e nell'edema angioneurotico congenito.

Principali effetti avversi

Gli effetti avversi sono diretta estensione dell'azione androgenica del danazolo. Tra questi i più frequenti sono:

Sono inoltre riportati nelle letteratura scientifica un aumento del rischio di contrarre carcinoma dell'ovaio e adenomi epatici.

Controindicazioni

Il danazolo deve essere usato con cautela ogni qualvolta si presentino segni di disfunzione epatocellulare. Per questo, è consigliato eseguire un profilo di funzionalità epatica (transaminasi, fosfatasi alcalina, bilirubina, γ-GT) prima della somministrazione. Per il rischio di malformazioni urogenitali nel bambino, il danazolo deve essere evitato in gravidanza.

Bibliografia

  • Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3911-1.
  • Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.

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