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Dendrocnide moroides

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Dendrocnide moroides
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Eurosidi I
Ordine Rosales
Famiglia Urticaceae
Genere Dendrocnide
Specie D. moroides
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Hamamelididae
Ordine Urticales
Famiglia Urticaceae
Genere Dendrocnide
Specie D. moroides
Nomenclatura binomiale
Dendrocnide moroides
(Wedd.) Chew
Sinonimi

Dendrocnide moroidea

Dendrocnide moroides (Wedd.) Chew, nota comunemente come la pianta dei suicidi, gympie o gympie gympie, è una pianta della famiglia delle Urticaceae.

È conosciuta per i peli urticanti che ricoprono l'intera pianta e che rilasciano una potente neurotossina quando vengono toccati. È la più tossica delle specie australiane di Dendrocnide. Il frutto, dopo aver rimosso i peli urticanti che lo ricoprono, risulta commestibile per l'uomo.

Descrizione

D. moroides di solito cresce come una pianta con un singolo stelo che raggiunge 1–3 m in altezza. Ha grandi foglie cuoriformi lunghe circa 12–22 cm e larghe 11–18 cm, con margini finemente dentati.

La specie è unica nel genere Dendrocnide nell'avere infiorescenze monoiche in cui i pochi fiori maschili sono circondati da fiori femminili. I fiori sono piccoli e, una volta impollinati, il gambo si gonfia per formare il frutto. I frutti sono succosi, simili al gelso e vanno dal rosa brillante al viola. Ogni frutto contiene un singolo seme all'esterno del frutto.

Biologia

La specie è uno dei primi colonizzatori nelle radure della foresta pluviale; i semi germinano in piena luce solare.

Distribuzione e habitat

La specie è diffusa nell'est dell'Australia, nelle Piccole Isole della Sonda e a Vanuatu. Sebbene relativamente comune nel Queensland, la specie è rara nella sua fascia più meridionale ed è elencata come specie in via di estinzione nel Nuovo Galles del Sud.

Tossicità

Frutto di D. moroides

Il contatto con le foglie o lo stelo fa penetrare i peli cavi con punta di silice nella pelle. I peli provocano una sensazione di bruciore estremamente dolorosa che può durare da alcune ore a 1-2 giorni; tale sensazione può ripresentarsi, seppur in misura minore per diversi mesi o più ogni volta che l'area viene toccata, esposta all'acqua o soggetta a variazioni di temperatura. I peli vengono anche dispersi nell'aria dalla pianta e, se inalati, possono causare problemi respiratori. Ernie Rider, che fu colpito in faccia e busto con il fogliame nel 1963, disse:

Per due o tre giorni il dolore era quasi insopportabile; Non riuscivo a lavorare o dormire, si trasformò poi in un brutto dolore per un'altra quindicina di giorni. La puntura persistette per due anni e si ripeteva ogni volta che facevo una doccia fredda. Non c'è niente di paragonabile; è dieci volte peggio di ogni altra cosa.

La puntura non impedisce a diverse piccole specie di marsupiali, tra cui il pademelon dalle zampe rosse, gli insetti e gli uccelli di mangiare le foglie.

La moroidina, un octapeptide biciclico contenente un insolito legame C-N tra triptofano e istidina, è stata inizialmente isolata dalle foglie e dagli steli di questa pianta, e successivamente si è dimostrato il principale composto responsabile della lunga durata delle punture.

Struttura chimica della moroidina, l'ottapeptide biciclico responsabile del dolore di lunga durata causato dal contatto con Dendrocnide moroides

Ci sono state prove aneddotiche di alcune piante con i peli, ma non più urticanti suggerendo un cambiamento chimico della tossina.

Trattamento

Il trattamento raccomandato per la pelle esposta ai peli è applicare acido cloridrico diluito (1:10) e rimuovere i peli con una striscia strappacera di epilazione. Se non disponibile, è possibile utilizzare una striscia di nastro adesivo e una pinzetta. Bisogna fare attenzione a rimuovere tutti i peli intatti, senza romperli, poiché le punte dei peli, se rimangono conficcate, aumenteranno solo il livello di dolore.

Bibliografia

  • Amy Stewart, Wicked Plants: The Weed that Killed Lincoln's Mother and Other Botanical Atrocities, Etchings by Briony Morrow-Cribbs. Illustrations by Jonathon Rosen, Algonquin Books of Chapel Hill, 2009, ISBN 978-1-56512-683-1.

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