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Dialetti molisani
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Dialetti molisani

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Dialetti molisani
Parlato in Italia Italia
Regioni   Molise
Locutori
Totale ~300.000
Classifica Non tra i primi 100
Tassonomia
Filogenesi Indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Italoromanze
    Dialetti meridionali intermedi
     Dialetti molisani
Statuto ufficiale
Regolato da nessuna regolazione ufficiale
Codici di classificazione
Glottolog moli1245 (EN)
Il dialetto molisano (II) nel sistema dei meridionali intermedi

Per dialetti molisani si intendono l'insieme delle varietà linguistiche romanze in uso nella regione italiana del Molise. Appartengono al raggruppamento dei dialetti italiani meridionali (gruppo meridionale intermedio).

I dialetti molisani sono parlati in un'area non molto estesa e che non presenta una vera e propria omogeneità linguistica, ma che risulta frammentata in una serie di varietà locali per ragioni legate principalmente alla morfologia del territorio e all'assenza di facili vie di comunicazione fra i vari centri. In particolare, questa differenza risulta evidente se si prendono in considerazione quei molti centri abitati che, ancor prima dell'unità d'Italia, non appartenevano alla provincia del Contado di Molise ma alla provincia di Capitanata, a quella della Terra di Lavoro o a quella dell'Abruzzo Ulteriore. In questi settori, infatti, le varietà dialettali locali presentano numerose affinità con quelle delle regioni circostanti: ciò rende evidente come i confini amministrativi del 1963 non rispecchino i confini linguistici e culturali. In particolare, nella fascia costiera e collinare si può verificare come i dialetti, molto simili a quelli abruzzesi meridionali, abbiano allo stesso tempo una fonetica simile al dialetto foggiano. Questa zona di transizione dall'abruzzese al pugliese in realtà comincia più a nord, dopo il fiume Sangro, a partire cioè da Casalbordino e dunque nell'area dialettale vastese, e si spinge oltre il confine con la Puglia, superando il fiume Fortore e inglobando il Gargano settentrionale, fino ad arrestarsi all'altezza di San Severo: in tali territori, infatti, la parola testa viene chiamata coccë come in tutto l'Abruzzo e il Molise. In alcuni centri dell'entroterra, inoltre, si è avuto lo stanziamento di minoranze linguistiche croate e arbëreshë, che in alcuni centri continuano ad essere parlate sia pure in maniera fortemente contaminata dai dialetti circostanti e dall'italiano.

Alcune caratteristiche locali

Le varietà molisane, presentano, in generale, i tratti tipici delle parlate meridionali. A livello locale, invece, si verificano numerosi fenomeni, spesso concorrenti fra di loro:

  • palatalizzazione della centrale "a" pretonica (Medonne per "Madonna" o pellone per "pallone", area di Ripalimosani);
  • rotacismo della consonante laterale in posizione intervocalica (diàvure per "diavolo", re cuàne per "il cane", o ru cellùcce per "l'uccellino");
  • rotacismo della consonante dentale sonora (songhe re Sernia per "sono d'Isernia")
  • geminazione della consonante laterale in posizione intervocalica e successiva palatalizzazione (gliə canə per "il cane" nella zona di Isernia, i cuanə a Venafro; cappiéʎʎe per "cappello");
  • semplificazione dell'articolo ru in u (e est di Campobasso) ;
  • assimilazione permansiva (propagginazione di /u/ e /i/ tonica sull'atona successiva): a Roccamandolfi "ru cape" (la testa) diventa "re cuape". Il fenomeno si è spesso lessicalizzato ("camenià" per "camminare") e morfologizzato ("lupe/liupe", dove /i/ indica il plurale).

Dal punto di vista lessicale, invece, è possibile individuare l'influenza di altre lingue romanze in termini caratteristici di alcune varietà locali. Ad esempio: petacce ('pezzo', cfr. sp.pedazo), ruella ('stradina', cfr. francese rue).

Nella poesia dialettale

Giuseppe Altobello, noto con lo pseudonimo di Minghe Cunzulette

I massimi esponenti del dialetto molisano nella poesia sono:

Bibliografia

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  • Avolio Francesco, Bommèspre. Profilo linguistico dell’Italia centro-meridionale, San Severo 1995, Gerni.
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  • Casmiro Lina, Palmieri Giorgio, Lingua e dialetto a Riccia e nell’area del Fortore. Atti del Convegno – Riccia, 30 ottobre 2010, Riccia 2013, Edizioni Trediciarchi.
  • Michele Castelli, Il lessico santacrocese, Campobasso 1999, Enne.
  • Cremonese Giuseppe, Vocabolario del dialetto di Agnone, rist. anast. dell’edizione di Agnone del 1893, Bologna 1987, Forni.
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  • Del Sangro Erminio, Mannarelli Giovanni, Piccolo dizionario del dialetto montenerese con proverbi, massime, detti e poesie in gergo, Isernia 1996, Tipolitografia Cicchetti.
  • Di Monaco Anna Maria, Fonetica sincronica del dialetto di Ripalimosani (CB), Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Tesi di Laurea), Roma 2014.
  • Di Monaco Anna Maria, Sulle vie della transumanza. Il dialetto di Ripalimosani (CB) tra varietà napoletane e varietà adriatiche, Carte di viaggio. Studi di lingua e letteratura italiana, 9, 2016, pp. 89–112.
  • Di Monaco Anna Maria, Varietà «fuse» nel continuum dialettale molisano, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Tesi di Laurea), Roma 2016.
  • D’Ovidio Francesco, Fonetica del dialetto di Campobasso, «Archivio glottologico italiano», IV, 1878, pp. 146–184.
  • Frattolillo Di Zinno Rita, Appunti sul dialetto di Campobasso. Saggio sul lessico, Campobasso 1985, Enne.
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  • Loporcaro Michele, Pedrazzoli Dafne, Classi flessive e genere grammaticale nel dialetto di Agnone (Isernia), Revue de Linguistique Romane, 80, 2016, pp. 73–100.
  • Mascia Giovanni, 'A tavele de Ture (La tavola di Toro). reperti dialettali di una comunità molisana, Campobasso 1994, Lampo.
  • Meo Domenico, Vocabolario del dialetto di Agnone, Agnone 2003, Cicchetti.
  • Santilli Carlo, Isernia e il suo dialetto, Isernia 1988, E.Di.Ci.
  • (TAM) Giammarco Ernesto, Toponomastica abruzzese e molisana, Roma 1990, Edizioni dell’Ateneo.
  • Ziccardi Giovanni, Il dialetto di Agnone, Zeitschrift fur Romanische Phylologie 34 (1910), 405-436

Voci correlate

Collegamenti esterni

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