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Il marito della parrucchiera

Il marito della parrucchiera

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Il marito della parrucchiera
Anna Galiena in una scena del film
Titolo originale Le mari de la coiffeuse
Lingua originale francese
Paese di produzione Francia
Anno 1990
Durata 82 min
Rapporto 2,35:1
Genere commedia, drammatico, sentimentale
Regia Patrice Leconte
Sceneggiatura Claude Klotz, Patrice Leconte
Produttore Thierry de Ganay
Produttore esecutivo Monique Guerrier
Casa di produzione Lambart Productions, TF1 Films Production
Distribuzione in italiano Columbia TriStar Film Italia, Empire Video, Columbia TriStar Home Video
Fotografia Eduardo Serra
Montaggio Joëlle Hache
Effetti speciali Philippe Hubin
Musiche Michael Nyman
Scenografia Ivan Maussion
Costumi Cécile Magnan
Trucco Judith Gayo (trucco), Christian Gruau (acconciature)
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il marito della parrucchiera (Le mari de la coiffeuse) è un film francese del 1990 diretto da Patrice Leconte.

Trama

Il dodicenne Antoine, stregato dalla prorompente femminilità di una opulenta parrucchiera alsaziana, si ripresenta con eccessiva frequenza da lei col pretesto del taglio dei capelli, ma in realtà per spiarne, turbato, le forme, e abbandonarsi con precoce morbosità alle prime esperienze olfattive e tattili.

Ormai cinquantenne, è ancora in preda a tali turbamenti adolescenziali, a spiare i gesti e le forme della bella Mathilde, anche questa parrucchiera. La sposa e trascorre il proprio tempo dentro le quattro anguste pareti del locale dove Mathilde lavora, senza mai distogliere lo sguardo da lei, che ne ricambia i sorrisi, e contrappuntandone di soppiatto, appena può, i gesti carezzevoli fra shampoo e lozioni, forbici e pettine intorno alla testa del cliente di turno, con morbose manipolazioni sul corpo di lei, che ne è estasiata. Unica alternativa le buffe contorsioni di Antoine, che distrae i clienti con le sue esibizioni di goffo danzatore.

Lo spazio chiuso del locale diventa così il loro habitat diurno e notturno e l'unica cornice dei loro rapporti amorosi, alternati da stravaganti orge a base di colonia e dopobarba, ma anche la prigione dentro la quale diventa ossessivo quel loro concentrarsi unicamente sull'erotismo, fino a farne un assoluto. Improvvisamente Mathilde si suicida annegandosi, ossessionata dal terrore che un giorno possa accaderle di non esser più desiderata. L'uomo, inconsapevole o distrutto dall'evento, rimarrà comunque nel salone ad aspettarla intrattenendo i clienti di passaggio nell'attesa del suo ritorno.

Riconoscimenti

Collegamenti esterni


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