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Nadololo
Nadololo | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C17H27NO4 |
Massa molecolare (u) | 309,401 g/mol |
Numero CAS | 42200-33-9 |
Numero EINECS | 255-706-3 |
Codice ATC | C07AA12 |
PubChem | 39147 |
DrugBank | DB01203 |
SMILES |
CC(C)(C)NCC(COC1=CC=CC2=C1CC(C(C2)O)O)O |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione |
Orale |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | 12 - 24 ore |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | --- |
Il nadololo è un betabloccante di indicazione specifica contro le aritmie cardiache.
È uno dei più idrosolubili beta-bloccanti, quindi non causa danni al cervello e non disturba il sonno delle persone a cui viene somministrato; è utilizzato inoltre per lo scompenso cardiaco stabile, tireotossicosi, fuori dalla cardiologia come profilassi per l'emicrania.
Indice
Indicazioni
È utilizzato come medicinale in cardiologia contro l'ipertensione, le aritmie comprese le tachicardie, flutter atriale, fibrillazione atriale. Si ritiene il farmaco di prima scelta nella sindrome del QT lungo e la tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica.
Controindicazioni
Bradicardia, shock cardiogeno, insufficienza cardiaca congestizia. Sconsigliato nella gravidanza.
Dosaggi
Per via orale
- Angina pectoris, 40 mg al giorno (dose massima 160 mg)
- Ipertensione, 80 mg al giorno (dose massima 240 mg)
- Aritmie, 40 mg al giorno (dose massima 160 mg)
- Profilassi emicrania, 40 mg
- Tireotossicosi, 80–160 mg al giorno
Farmacodinamica
I betabloccanti inibiscono i recettori beta del sistema adrenergico presenti nel cuore, riducendo in pratica il lavoro del cuore.
Effetti positivi di tale farmaco li si ritrovano nella riduzione della gittata cardiaca e la pressione arteriosa. Mentre per quanto riguarda le forme di angina pectoris migliorando la tolleranza agli sforzi ne limita la sintomatologia.
Agendo nel sistema simpatico fino a bloccarlo e sulla capacità di conduzione del cuore risulta utile anche contro le aritmie cardiache e nello scompenso cardiaco.
Effetti indesiderati
Rallentando il ritmo del cuore possono quindi indurre depressione del miocardio (il muscolo cardiaco).
I betabloccanti devono essere preclusi nella fase di scompenso cardiaco acuto (mentre sono fondamentali nel trattamento dello scompenso cardiaco cronico). Entro certi limiti possono essere somministrati a persone affette da diabete.
È sconsigliato l'uso e utilizzato solo se non vi sono altre scelte in persone con episodi passati di asma e broncospasmo.
Altri effetti indesiderati sono cefalea, dispnea, vertigini, nausea, sonnolenza, disfunzioni sessuali, bradicardia, alopecia, xeroftalmia, affaticamento, porpora, scompenso cardiaco, ipotensione, rash, broncospasmo, irritazione.
Bibliografia
- British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.
- Lusofarmaco, Farmabank 2006, Salerno, momento medico, 2005.