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Nafazolina
Nafazolina | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C14H14N2 |
Massa molecolare (u) | 210,30 g/mol |
Numero CAS | 835-31-4 |
Numero EINECS | 212-641-5 |
Codice ATC | R01AA08S01GA01 |
PubChem | 4436 |
DrugBank | DB06711 |
SMILES |
C1CN=C(N1)CC2=CC=CC3=CC=CC=C32 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 300 |
Consigli P | 264 - 301+310 |
La nafazolina è un principio attivo presente in farmaci vasocostrittori impiegati per ridurre l'irritazione al naso o agli occhi.
Farmacodinamica
È un agente simpaticomimetico con attività alfa adrenergica marcata. È un vasocostrittore con un'azione rapida nel ridurre il gonfiore quando applicato alla mucosa. Agisce sugli alfa-recettori nelle arteriole della congiuntiva per produrre costrizione, con conseguente diminuzione della congestione. Si tratta di un alfa 1 agonista selettivo adrenergico.
È un ingrediente attivo presente in diverse formulazioni da banco quali colliri, gocce nasali e spray nasali.
Indicazioni
Indicata nel trattamento degli stati congestizi della congiuntiva caratterizzati da irritazione, bruciore, arrossamento dell'occhio, eccessiva lacrimazione, fotosensibilità.
Indicata nel trattamento sintomatico delle riniti e faringiti acute catarrali, riniti allergiche e vasomotorie, sinusiti acute.
Avvertenze
Durata del trattamento: limitare il trattamento topico con nafazolina a 4-5 giorni di terapia. L'uso protratto di preparati decongestionanti nasali, inclusa nafazolina, può alterare la normale funzione della mucosa del naso e dei seni paranasali, inducendo anche assuefazione al farmaco; può inoltre provocare congestione rebound (peggioramento dell'ostruzione nasale), rinite iatrogena e fenomeni di sensibilizzazione. L'uso prolungato di nafazolina può comportare ridotta sensibilità dei recettori adrenergici, recettori su cui agisce il farmaco, fino a tachifilassi (diminuzione fino a scomparsa dell'effetto farmacologico dopo somministrazione ripetute di un farmaco ad intervalli di tempo brevi). La ridotta sensibilità recettoriale e il danno della mucosa nasale sono probabilmente le cause della rinite iatrogena o medicamentosa. Anomalie anatomiche, come la deviazione del setto, o condizioni patologiche, come la poliposi nasale, sembrano facilitare la comparsa di rinite iatrogena in seguito all'uso di decongestionanti nasali. Sembrerebbe inoltre che la presenza di benzalconio cloruro come eccipiente (azione antisettica) possa favorire l'incidenza di congestione rebound: possibile attività anticolinergica in virtù della sua struttura quaternaria.
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