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Olio di ricino

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Pianta di ricino dalla quale si ricava il celebre olio

L'olio di ricino è un olio vegetale estratto dai semi della pianta del ricino (Ricinus communis).

Trova numerosi impieghi, tra cui quelli come lubrificante in meccanica, nell'industria farmaceutica, per la cura di capelli e unghie, ciglia e sopracciglia; nella produzione di saponi, profumi e prodotti cosmetici. Come fluido idraulico in circuiti frenanti, nella produzione di inchiostri e pigmenti, come componente per la produzione di cere e rivestimenti superficiali, o per la sintesi di plastiche resistenti al freddo.

Il maggior produttore di olio di ricino è l'India.

Composizione

L'olio di ricino è composto prevalentemente da acilgliceridi (trigliceridi). In tutti gli oli vegetali la composizione può variare in funzione della cultivar, delle condizioni ambientali, della raccolta e della lavorazione. Il principale acido grasso è l'acido ricinoleico, presente normalmente a concentrazioni superiori all'83% quando l'olio è estratto con estrazione Soxhlet o a solvente o con spremitura a temperature superiori ai 60 °C.

Struttura della triricinoleina, principale componente dell'olio di ricino.

Legenda: concentrazioni tipiche in % w/w, np = non rilevato,

Composizione tipica dell'olio di ricino/acido grasso

Notazione Delta concentrazione/(min-max)%
acido miristico 14:0 np – 0,2%  
acido palmitico 16:0 0.2 – 1,6%  
acido ricinoleico 12-OH-18:1Δ9c 83 - 95%
acido oleico 18:1Δ9c 2 – 6%
acido linoleico 18:1Δ9c,12c 1 – 8%
acido α-linolenico 18:1Δ9c,12c,15c 0.5 – 1%  
acido stearico 18:0 0.5 – 1,2%  
acido 9,10 idrossistearico 9,10-di-OH-18:0 np – 1%
acido arachico 20:0 np – 0.5%
acido gadoleico 20:1Δ9c np – 0.5%

Caratteristiche

È un ottimo lubrificante, poco infiammabile, non-siccativo, suscettibile all'autossidazione. Si distingue da altri oli vegetali per la viscosità relativamente alta ed indipendente dal punto di fusione, relativamente basso, essendo uno dei rari oli vegetali, assieme a quello di Lesquerella fendleri, composto prevalentemente da acidi grassi insaturi idrossilati.

Semi del ricino

È la fonte principale di acido ricinoleico e per idrogenazione di acido 12 idrossistearico. La presenza di un gruppo funzionale ossidrile rende l'acido ricinoleico più polare di altri acidi grassi di origine vegetale, rendendo l'olio di ricino una materia prima rinnovabile particolarmente utile per la produzione di tensioattivi ed emulsionanti. Può essere utilizzato anche come materia prima per la produzione di acido sebacico.

Uso

L'olio di ricino ed i suoi derivati vengono utilizzati in:

Anche se oggi gli oli di sintesi possono eguagliarne o superarne le prestazioni, può essere ancora utilizzato nei motori sportivi ad elevato numero di giri, in quelli utilizzati nelle gare di rally, nei motori per aeromodelli, nei motori per la Formula 1, nei motori a 2 tempi da competizione o nei motori per il modellismo su pista.

  • Industria farmaceutica, circa l'1% della produzione globale di olio di ricino trova impiego per la cura della costipazione ed è un emetico (ovvero in alcuni casi può indurre il vomito). Pur essendo molto efficace (probabilmente più della maggior parte dei lassativi oggi presenti sul mercato in Italia) in quanto è uno dei pochi lassativi in commercio in grado di modificare la consistenza delle feci, al giorno d'oggi, in Italia, non è praticamente più usato come lassativo per via dell'azione troppo drastica. È utilizzato, nella forma idrogenata, come eccipiente in alcuni farmaci. In altri paesi, come ad esempio la Cina e la Thailandia, l'olio di ricino è ampiamente utilizzato ed è normalmente acquistabile nelle farmacie.

Medicina

L'ente statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha definito l'olio di ricino come (EN) generally recognized as safe and effective (GRASE) ((IT) "generalmente riconosciuto come sicuro ed efficace") per uso come lassativo privo di prescrizione medica, con il suo punto di azione riconosciuto nell'intestino tenue, dove viene metabolizzato e si trasforma in acido ricinoleico. Sebbene l'olio di ricino sia ampiamente usato per indurre il travaglio nelle donne incinte, oggi non ci sono ricerche scientifiche che dimostrino la sua efficacia nel maturare la cervice o nell'indurre il travaglio.

Una bottiglia contenente olio di ricino

Da un punto di vista terapeutico, le medicine moderne sono raramente somministrate come principio attivo puro, e sono combinati con eccipienti o additivi. Olio di ricino e i suoi derivati, come il Kolliphor EL (olio di ricino polietossilato, un tensioattivo non ionico), sono aggiunti in molti medicinali moderni, tra i quali:

L'olio di ricino è anche uno degli ingredienti dell'unguento Vishnevsky.

Utilizzo nella cosmesi

L'olio di ricino è un emolliente ed un condizionante con proprietà ammorbidenti ed idratanti. Il suo nome INCI è: ricinus comunis seed oil. Può essere utilizzato sulla pelle e su suoi annessi: capelli, unghie ecc. La somiglianza chimica tra l'acido ricinoleico e la prostaglandina E1 lo fa ritenere utile nei cosmetici per rinforzare capelli e ciglia, anche se non esistono evidenze sul fatto che l'applicazione dell'acido ricinoleico abbia gli effetti e proprietà fisiologiche delle prostaglandine.

Il primo tensioattivo realizzato senza saponificazione alcalina è stato il Turkey Red Oil, ottenuto dalla reazione dell'olio di ricino con l'acido solforico (Fremy 1831). Caduto in disuso come ingrediente da applicare a contatto diretto con la pelle per il suo potenziale irritante è ancora utilizzato nell'industria conciaria e tessile.

Decine di derivati dell'olio di ricino sono tuttora utilizzati nel cosmetico:

  • hydrogenated castor oil: viscosizzante sistemi oleosi, stabilizzante emulsioni acqua in olio,
  • zinc ricinoleate: deodorante, lubrificante, condizionante, stabilizzante emulsioni acqua in olio,
  • potassium ricinoleate, sodium ricinoleate: sapone, emulsionante,
  • ethyl ricinoleate, glyceryl ricinoleate, isopropyl ricinoleate: emolliente, co-emulsionante nelle emulsioni olio in acqua.

Sono inoltre ampiamente utilizzati emulsionanti o solubilizzanti, ottenuti etossilando l'olio di ricino come il peg40 castor oil o formando esteri poligliceroli, come i vari poliglicerol poliricinoleate.

Utilizzo in Italia durante il fascismo

In Italia, durante il regime fascista e il suo avvento, l'olio di ricino è stato utilizzato dagli squadristi e dalle camicie nere. Le squadre fasciste sequestravano gli avversari politici e li costringevano a bere una grande quantità di olio di ricino, in quella che veniva chiamata la "purga del sovversivo", causando al malcapitato una violenta scarica di diarrea: la vittima veniva costretta a defecarsi addosso, imbrattando in modo evidente i suoi pantaloni (spesso veniva legata una corda ai pantaloni delle vittime affinché non potessero tentare di sfilarseli durante gli attacchi di diarrea). Successivamente veniva costretta a girare in pubblico in quelle umilianti condizioni, con le camicie nere che lo schernivano e mostravano al pubblico. E molto spesso, se era sposato, il malcapitato veniva mostrato in quelle condizioni indignitose di fronte alla propria moglie, rendendo l'esperienza ancora più degradante e umiliante. Il messaggio simbolico era chiaro, "l'avversario se la fa addosso, quindi non è un vero uomo". All'epoca, non era facile lavare quotidianamente i vestiti, e ciò rendeva ancora più traumatica la cosa, il fine ultimo di questa azione era di umiliare l'avversario e di ridicolizzarlo. Sembrerebbe che l'idea dell'utilizzo dell'olio di ricino come strumento di tortura sia stata di Gabriele D'Annunzio, ma si trovano riferimenti anche nella corrispondenza dal fronte degli ufficiali italiani, i quali utilizzavano questo sistema come punizione per la truppa poco disciplinata.

Precauzioni

La ricina è una sostanza tossica ricavata dai sottoprodotti della produzione dell'olio di ricino che tuttavia trova impiego nella produzione di alcuni concimi.

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Collegamenti esterni

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