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Rhodiola rosea

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Rodiola
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
Ordine Saxifragales
Famiglia Crassulaceae
Sottofamiglia Sempervivoideae
Genere Rhodiola
Specie R. rosea
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Crassulaceae
Genere Rhodiola
Specie R. rosea
Nomenclatura binomiale
Rhodiola rosea
L., 1753
Sinonimi

Sedum rhodiola
Vill.
Sedum rosea
(L.) Scop.
et al.

Nomi comuni

pinocchina rosea, rodiola rosa, legno rodio

Rhodiola rosea (L., 1753) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, diffusa nella parte settentrionale dell'emisfero boreale.

L'epiteto specifico rosea si riferisce al tipico profumo di rosa emanato dal rizoma.

Descrizione

La pianta è alta dai 20 ai 40 cm e fiorisce da giugno ad agosto.

Distribuzione e habitat

Cresce in alta montagna nei luoghi sassosi o nei pascoli. È comune dai 900 ai 3100 m s.l.m. Si trova sulle Alpi francesi, nei Pirenei e nei Vosgi, su tutto l'arco alpino, dall'Italia alla Svizzera, in Germania, Svezia, Finlandia, Norvegia, Irlanda, Islanda e nord America.

Usi

Possiede proprietà antiossidanti. È talvolta usata in fitoterapia per alleviare la fatica mentale, migliorare il tono dell'umore e aumentare la resistenza allo stress, ma le sue proprietà sono tuttora in fase di studio.

Effetti Terapeutici

Il meccanismo d'azione dei costituenti di Rhodiola rosea (in particolare della rosavina che ha maggiore attività biologica) coinvolge direttamente la serotonina le cui funzioni sembrano essere legate al controllo dell'appetito, sonno, comportamento, umore, funzionalità cardiovascolare, memoria e capacità d'adattamento. L'effetto terapeutico sembra determinarsi attraverso l'inibizione dell'enzima deputato all'inattivazione della serotonina Catecol-O-metiltransferasi (COMT) e la stimolazione del trasporto del 5-idrossitriptofano (5HTTP), precursore della serotonina, attraverso la barriera ematoencefalica. Il risultato finale porta ad un aumento dei livelli di serotonina nel sangue.

Attenendosi agli studi finora effettuati si possono attribuire alla Rhodiola rosea i seguenti benefici:

  1. Miglioramento degli stati depressivi.
  2. Stimolo dell'attività mentale, miglioramento della concentrazione, della lucidità e del potenziale mnemonico.
  3. Miglioramento della funzionalità cardiovascolare.
  4. Perdita di peso.
  5. Aumento della resistenza alla fatica.
  6. Miglioramento della funzionalità sessuale.

Bibliografia

  • Maria Teresa Della Beffa, Fiori di montagna, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1998
  • Silvio Stefenelli, I fiori della montagna, Priuli & Verlucca Editori, Ivrea 1996.

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