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Shock ipovolemico
Shock ipovolemico | |
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Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 785.59 |
ICD-10 | R57.1 |
MedlinePlus | 000167 |
eMedicine | 760145 |
Lo shock ipovolemico è lo stato di shock causato dalla diminuzione acuta della massa sanguigna circolante, causata da emorragia o da perdita di liquidi (ipovolemia non emorragica).
Indice
Eziologia
- L'emorragia è spesso conseguenza di diverse condizioni patologiche:
- Traumi esposti o interni
- Ulcera gastrica, patologie dell'apparato gastroenterico
- Problemi dell'apparato riproduttivo
- Malattie dell'apparato cardiovascolare quali l'aneurisma dell'aorta addominale o dell'aorta toracica, fissurati.
- L'ipovolemia non emorragica ha cause diverse:
- ustioni, lesioni essudative
- Patologie renale e dismetaboliche: diabete insipido, diabete mellito, uso eccessivo di diuretici
- Situazioni in cui vi è un aumento eccessivo della permeabilità capillare come nello shock anafilattico
- Infezioni dell'apparato gastroenterico, che manifestano vomito e diarrea gravi
- Sequestro di liquidi negli spazi peritoneale, toracico e addominale (emoperitoneo, emotorace e ascite)
- Shock da plasma leakage nella Dengue severa (il plasma si sposta nel 3° spazio)
Può anche essere conseguenza di un colpo di calore (ipertermia).
Fisiopatogenesi
La perdita di liquidi porta a una riduzione del precarico ventricolare, riduzione della pressione diastolica del ventricolo, ridotta eiezione cardiaca e quindi ipotensione.
L'organismo cerca di contrastare l'ipotensione arteriosa e la forza cardiaca aumenta per correggere il meccanismo di compenso centrale e periferico. Vi è anossia tissutale.
Clinica
Segni e sintomi
Il soggetto si presenta pallido, con la cute fredda e umida, tachicardico, il polso carotideo è ridotto, la funzionalità renale alterata (oliguria) e lo stato di coscienza compromesso. Come intervenire: assicurare la pervietà delle vie aeree nei pazienti con turbe alla coscienza, ricercare e trattare le cause possibili, posizione antishock (supina), coprire l'infortunato, senza farlo sudare, per prevenire lipotimia e quindi un ulteriore aggravamento delle stato di shock.
Trattamento
In genere le prime terapie vengono avviate dal primo soccorso che viene attuato nel territorio e solo successivamente, approntate nei reparti ospedalieri.
È fondamentale individuare l'arteria lesionata e apporvi una compressione sufficiente a bloccare la fuoriuscita del sangue, controllare i parametri vitali e somministrare O2 con sondino nasale, iniziare la terapia infusionale con plasma espander.
All'arrivo in ospedale, la valutazione dell'emocromo, della pressione venosa centrale e periferica, fornisce indicazioni sulla gravità del quadro; si procederà alle pratiche chirurgiche di sutura dei vasi lesionati, riduzioni delle eventuali fratture e somministrazione di emotrasfusioni, se necessarie, associate ad infusioni temporanee di farmaci vasoattivi.
Bibliografia
- Eugene Braunwald, Peter Libby, Robert O. Bonow, Douglas P. Zipes, Douglas L. Mann, Braunwald's Heart Disease. A textbook of cardiovascular medicine, 8ª ed., Saunders Elsevier, 2008, ISBN 978-1-4160-4105-4.
- Harrison, Principi di Medicina Interna (il manuale - 16ª edizione), New York - Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-2459-3.
- Hurst, Il Cuore (il manuale - 12ª edizione), Milano, McGraw-Hill, 2009, ISBN 978-88-386-3943-2.
Voci correlate
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sullo shock ipovolemico
Collegamenti esterni
- (EN) Shock ipovolemico, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.