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Sindrome di Wiskott-Aldrich

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Sindrome di Wiskott-Aldrich
Specialità immunologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
OMIM 277970 e 301000
MeSH D014923
eMedicine 888939, 1114511 e 137015
Eponimi
Robert Anderson Aldrich
Alfred Wiskott

La sindrome di Wiskott-Aldrich è una rara malattia ereditaria recessiva legata al cromosoma X dovuta a mutazioni del gene was che codifica per una proteina del citoscheletro nelle cellule prodotte dal midollo emopoietico, detta WASP.

La sindrome deve il suo nome a Alfred Wiskott (1898–1978), pediatra tedesco che per primo, nel 1937, ne descrisse le manifestazioni cliniche, e a Robert Anderson Aldrich (1917–1998), pediatra statunitense che descrisse la malattia nel 1954.

Epidemiologia

Essendo una patologia recessiva legata al cromosoma X colpisce principalmente pazienti di sesso maschile, tipicamente in età infantile. La sua incidenza è 1 su 250.000 maschi nati vivi.

Fisiopatologia

WASP è una proteina che ha 2 funzioni fondamentali:

Clinica

È caratterizzata da eczema, piastrinopenia, immunodepressione con sensibilità spiccata alle infezioni. Può essere associata ad anemia emolitica, artrite reumatoide, vasculite e diarrea ematica, quest'ultima conseguente al basso numero di piastrine.

Si osservano:

Alla piastrinopenia possono conseguire ematemesi, melena e anche emorragia cerebrale, mentre l'eczema può evolversi in impetigine. L'immunodepressione facilita l'instaurarsi di infezioni tipicamente polmonari (comune è la polmonite da pneumococco), ma anche meningite e sepsi. I livelli di IgM sono ridotti mentre quelli di IgE sono elevati.

Trattamento

La malattia può essere trattata con splenectomia e trasfusioni di piastrine, mentre per le manifestazioni a livello cutaneo si somministrano steroidi topici; tuttavia solo il trapianto di midollo osseo può portare a una risoluzione definitiva.

La malattia è stata studiata per l'applicazione di una terapia genica basata sull'utilizzo di Lentivirus e molti studi sono in corso di realizzazione per sviluppare vettori ottimizzati. Nel 2013 un gruppo di studio italiano dell'Ospedale San Raffaele, guidato da Luigi Naldini, annuncia di aver ottenuto il netto miglioramento della malattia in tre bambini mediante la somministrazione di cellule staminali ematopoietiche modificate con sostituzione del gene alterato utilizzando come vettore per quello corretto un virus.

Prognosi

L'aspettativa media di vita è soggettiva alla gravità delle manifestazioni della stessa. Se trattati bene, quando si presentano casi di disfunzione autoimmuni (vasculiti) e con regolari infusioni di immunoglobuline, i soggetti affetti possono avere un'aspettativa di vita nella media umana.

Bibliografia

  • Sergio Romagnani, Emmi Lorenzo, Almerigogna Fabio, Malattie del sistema immunitario seconda edizione, Milano, McGraw-Hill, 2000, ISBN 978-88-386-2366-0.
  • Harrison, Principi di medicina interna, 16ª ed., Milano, McGraw-Hill, 2005, ISBN 88-386-2999-4.

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