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Swallow (film)

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Swallow
Haley Bennett in una scena del film
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Francia
Anno 2019
Durata 94 min
Rapporto 2,39:1
Genere drammatico, thriller
Regia Carlo Mirabella-Davis
Sceneggiatura Carlo Mirabella-Davis
Produttore Mollye Asher, Mynette Louie, Carole Baraton, Frédéric Fiore, Lauren Andrade, Olivia Crist
Produttore esecutivo Haley Bennett, Joe Wright, Constantin Briest, Yohann Comte, Pierre Mazars, Eric Tavitian, Sam Bisbee, David Stone, David Boies III, Julie Parker Benello, Katy Drake Bettner
Casa di produzione Mondo Media, Charades, Logical Pictures, Stand Alone Productions, Syncopated Films
Distribuzione in italiano Mondo Media
Fotografia Katelin Arizmendi
Montaggio Joe Murphy
Effetti speciali Peter Gerner
Musiche Nathan Halpern
Scenografia Erin Magill (scenografia), Frank Baran (arredamento)
Costumi Liene Dobraja
Trucco Kai Stamps (trucco), Meagan Coyle (acconciature)
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Swallow è un film thriller psicologico del 2019 scritto e diretto da Carlo Mirabella-Davis, al suo debutto alla regia.

Il film narra la storia di Hunter (interpretata da Haley Bennett), una giovane donna che sviluppa il picacismo, un'ossessione che la porta a ingerire oggetti non commestibili e pericolosi, dietro cui si cela un terribile segreto.

Trama

Hunter è una giovane casalinga moglie di Richie, un rampollo esclusivamente interessato alla propria carriera e alla propria immagine. Hunter è trattata da tutti con sufficienza, e inizia a ricevere attenzioni solo nel momento in cui scopre di essere incinta. Durante un incontro con Katherine e Michael, genitori di Richie, la suocera le regala un libro riguardante la gravidanza e la futura vita da madre. Hunter, sfogliandolo, s'imbatte in una frase che la colpisce particolarmente: «Fa' ogni giorno qualcosa di imprevedibile!».

Questa frase risveglia qualcosa in Hunter che la porta a sviluppare una vera e propria compulsione nell'ingoiare oggetti di varie forme e materiali. Durante un'ecografia per il bambino, l'infermiera e così anche Richie si accorgono degli oggetti che Hunter non è riuscita a espellere, ricoverandola d'urgenza per un'operazione chirurgica. Dopo questo evento Richie decide di ingaggiare Luay, un infermiere di origine siriana, per controllare la moglie durante la sua assenza, e di mandare Hunter da una psicoterapeuta per indagare sulle origini di questa compulsione.

Dalle sedute con la terapista risulta evidente che la compulsione è scaturita da un complesso di inferiorità consolidatosi a partire dall'infanzia sino all'età adulta di Hunter, la quale infine rivela di non aver mai incontrato il padre biologico, anche se conosce il suo nome e conserva una sua foto. L'origine di questo complesso è da attribuire alle circostanze del suo concepimento: infatti Hunter è il frutto di uno stupro. Sua madre Jill, profondamente religiosa, non ha abortito e ha cresciuto Hunter in un ambiente apparentemente felice con il patrigno e la sorellastra. Hunter verrà però considerata per tutta la sua infanzia la figlia di serie B, vedendo la madre mettere sempre al primo posto la sorellastra.

Per un breve periodo Hunter sembra migliorare, sino a quando scopre che Alice, la terapeuta, sta rivelando gli argomenti delle sedute al marito, il quale in tal modo scopre la storia dello stupro. Hunter ha dunque un nuovo crollo psicologico e ciò la porta a ingoiare un piccolo cacciavite, rischiando il soffocamento. La donna viene nuovamente operata, e i genitori di Richie la costringono a recarsi in una casa di cura minacciandola che altrimenti il marito avrebbe chiesto il divorzio. Grazie all'aiuto di Luay, affezionatosi a lei, Hunter riesce a fuggire vivendo per un paio di giorni in un motel. La donna prima telefona a Richie, il quale la insulta quando Hunter si rifiuta di tornare, e il giorno dopo con un telefono pubblico chiama sua madre, ma capisce che la situazione non è cambiata.

Il giorno successivo si reca a casa di William, lo stupratore della madre, che si è rifatto una vita e sta festeggiando con sua moglie Lucy il compleanno della figlia Nim. In privato, Hunter rivela a William la sua vera identità. L'uomo dichiara di aver commesso lo stupro su Jill perché era considerato una persona come le altre, e dover mantenere un tale segreto lo faceva sentire estremamente potente, come una divinità. Fu solo dopo essere stato incarcerato e picchiato con molta violenza dagli altri prigionieri (al punto da dover ricorrere alla colostomia) che William capì di non essere invincibile e si rese conto dell'orribile gesto compiuto, pentendosene amaramente. Quando Hunter gli chiede, fra le lacrime, se si vergogna di lei e se lei è come lui, William risponde di no e la consola dicendole che non ha nessuna colpa nel terribile evento che l'ha concepita.

Dopo questo atto, Hunter visita una clinica dove le vengono prescritti farmaci per indurre l'aborto. Dopo aver pranzato in un centro commerciale, Hunter ingerisce le pillole e abortisce in un bagno pubblico, per poi iniziare una nuova vita.

Produzione

Nel settembre 2016, è stato annunciato che Carlo Mirabella-Davis avrebbe diretto il film, da una sceneggiatura che ha scritto. Mynette Louie, Mollye Asher produrrà il film, mentre Syncopated Films e Standalone Productions produrranno anche il film. Nel maggio 2018, Haley Bennett, Austin Stowell, Elizabeth Marvel, David Rasche e Denis O'Hare si sono uniti al cast del film. Carole Baraton, Frédéric Fiore produrrà il film, rispettivamente con i loro banner Charades e Logical Pictures. Joe Wright, Bennett, Constantin Briest, Johann Comte, Pierre Mazars, Eric Tavitian e Sam Bisbee, saranno i produttori esecutivi del film.

«Il film è stato ispirato da mia nonna che faceva la casalinga negli anni quaranta e cinquanta. In un matrimonio infelice, ha sviluppato vari rituali di controllo. Lavava ossessivamente le mani con 12 bottiglie di alcol denaturato a settimana e 4 saponette al giorno. Penso che stesse cercando ordine in una vita in cui si sentiva sempre più impotente. Per volere dei medici, mio nonno l'ha portata in un istituto psichiatrico dove le è stata somministrata una terapia con elettroshock, una terapia con l'insulina e una lobotomia non consensuale. Ha perso il senso del gusto e dell'olfatto.
Ho sempre sentito che c'era qualcosa di punitivo nel modo in cui veniva trattata, veniva punita per non essere all'altezza delle aspettative della società su ciò che secondo loro dovrebbe essere una moglie o una madre. Ho sempre voluto fare un film su questo. Ma sai, lavarsi le mani non è molto cinematografico. O forse sta diventando più cinematografico dal momento che lo facciamo tutti in modo ossessivo (in riferimento alla pandemia di COVID-19).
Ricordo di aver visto una fotografia di tutto il contenuto che era stato rimosso dallo stomaco di un paziente con il picacismo. Ero affascinato e volevo sapere cosa attirava il paziente verso quei manufatti. Sembrava quasi un'esperienza mistica. Volevo saperne di più, ed è così che è iniziato.
Volevo fare un film che fosse pertinente e attuale. Avrei potuto ambientare questa storia negli anni '50. Ricordo di aver visto uno show di Tucker Carlson (politico paleoconservatore) in cui certi esperti sostengono che il femminismo non era più necessario perché il sessismo non esisteva. Stavano cercando di dimostrarlo scientificamente e questo mi ha reso furioso. Ho pensato: «Ecco, questo è il nuovo sistema con cui questa nuova guardia di figure patriarcali rafforzerà questo tipo di sessismo - attraverso il gaslighting, convincendo tutti che non c'è più nulla di cui preoccuparsi». E penso che ambientare il film nell'era moderna ma dandogli uno stile un po' rétro sia stato il nostro modo di insinuare che queste credenze perniciose degli anni '50 sono ancora qui in qualche forma, in agguato sotto la superficie. Man mano che il film va avanti e Hunter si ribella a quel paradigma, lo stile del film diventa meno rétro e più realistico per riflettere il suo crescente potere.
La storia di mia nonna sta diventando più attuale che mai in questi giorni. Quindi ho sentito che era importante ambientarlo nell'era attuale.
[...]
Per me era importante creare quell'empatia e quella connessione in modo che il personaggio potesse risuonare. Qualcuno con una compulsione pericolosa, sì, ma una compulsione che diventa un catalizzatore per reclamare il suo senso di sé, la sua autonomia sul suo corpo - che la famiglia sta cercando di usare come una sorta di contenitore per la loro eredità - per elaborare un trauma indicibile e ribellarsi alla società patriarcale. In un certo senso, il crollo diventa una svolta.»

(Carlo Mirabella-Davis)

Riprese

Le riprese principali sono iniziate il 4 maggio 2018. Il film è stato girato in una casa di vetro a Poughkeepsie, New York, lungo il fiume Hudson, e in una fattoria vicina. Mirabella-Davis attribuisce la selezione della casa al suo aspetto simile a Hitchcock. Ha anche paragonato il fiume confinante con la casa a un «anello dell'umore», che rappresenta la libertà, il potere e il pericolo, in netto contrasto con la vita impotente che la protagonista Hunter si ritrova a vivere.

In un'intervista del 2020, la scenografa Erin Magill ha fatto presente che l'ispirazione per l'estetica complessiva e l'aspetto visivo forte del film è stata ripresa da film come Safe e Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York. È stata anche ispirata da famosi fotografi come Tina Barney, Philip-Lorca DiCorcia e Gregory Crewdson.

Distribuzione

Swallow è stato presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival il 28 aprile 2019. Il film è stato distribuito negli Stati Uniti d'America il 6 marzo 2020 da IFC Films e in Francia il 15 gennaio 2020 da UFO Distribution. In Italia la distribuzione è avvenuta direttamente in DVD e Blu-ray il 9 dicembre 2020 da Blue Swan e Eagle Pictures.

Accoglienza

Swallow è stato accolto positivamente dalla critica cinematografica. Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film detiene un indice di approvazione dell'87% basato su 131 recensioni, con un voto medio di 7,4 su 10. Il consenso generale del sito recita: «L'approccio non convenzionale di Swallow all'esplorazione della noia domestica è esaltato da una storia ben raccontata e dalla potente interpretazione della protagonista Haley Bennett». Su Metacritic ha ottenuto un punteggio di 65 su 100 basato su 22 recensioni, corrispondente a «recensioni generalmente favorevoli».

Collegamenti esterni


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