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Zone Rouge
La Zone rouge (Zona rossa) è una catena di aree non contigue attraverso il nord-est della Francia che il governo francese decise di isolare impedendone l'accesso e qualsiasi utilizzo dopo la prima guerra mondiale. Questi territori, che in origine si estendevano per più di 1 200 chilometri quadri (460 mi²), erano stati devastati e contaminati dalla armi utilizzate durante la guerra, da rendere troppo pericoloso l'abitarci o addirittura il transitarvi. Piuttosto che procedere a una bonifica immediata, tali aree vennero espropriate nel 1919 e si preferì che si naturalizzassero. Nel 2021 la Zone rouge esiste ancora anche se la sua estensione si è molto ridotta.
La Zone rouge fu definita, dopo la guerra, come un'area completamente devastata, senza possibilità di bonifica e di vita umana.
Indice
Principali pericoli
Queste aree sono saturate di ordigni inesplosi tra cui molti proiettili caricati con aggressivi chimici, granate e munizioni varie molto degradate. Il suolo è gravemente inquinato dal piombo, mercurio, cloro, arsenico, vari composti chimici nocivi o velenosi, acidi e resti di migliaia di cadaveri. Vi sono migliaia di bunker sepolti contenenti munizioni convenzionali e chimiche.
Ogni anno più di 30 tonnellate di ordigni inesplosi vengono recuperati. Il 2% degli ordigni ritrovati è caricato con aggressivi chimici, principalmente Iprite. Secondo l'agenzia governativa francese Sécurité Civile ci vorranno non meno di 700 anni perché l'area sia completamente bonificata. Alcuni sondaggi svolti nel 2005–06 trovarono fino a 300 ordigni/10 000 m2 nei primi 15 cm di suolo delle aree più contaminate.
Nel 2007 alcune aree rimanevano completamente interdette al pubblico. Per esempio due aree intorno a Ypres e la Lorena dove il 99% della vegetazione ancora non attecchisce, a nord di Verdun, in un'area denominata localmente place à gaz (il posto dei gas) furono ammassate ed incendiate, negli anni venti del novecento, le munizioni caricate a gas di arsenico, il soprassuolo è costituito da queste ceneri dove l'arsenico può arrivare a concentrazioni di 175,907 mg/kg in alcuni campioni.
Bibliografia
- (EN) Corinna Haven Smith e Caroline R. Hill, Rising above the ruins in France: an account of the progress made since the Armistice in the devastated regions in re-establishing industrial activities and the normal life of the people, New York & London, G. P. Putnam's sons, 1920, OCLC 877535054.
- (FR) David de Sousa, La reconstruction et sa mémoire dans les villages de la Somme (1918-1932), Ed. originale, Editions la Vague verte, 2001, ISBN 9782913924222, OCLC 50697488.
- (FR) Bonnard Jean-Yves, La reconstitution des terres de l'Oise après la Grande Guerre: les bases d'une nouvelle géographie du foncier, in Annales Historiques Compiégnoises, n. 113-114, 2009, pp. 25-36.
- (FR) Georges H. Parent, Trois études sur la Zone Rouge de Verdun, une zone totalement sinistrée, in Ferrantia, Lussemburgo, Musée national d'histoire naturelle, 2004, OCLC 441696491.
Voci correlate
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Zone Rouge
Collegamenti esterni
- (FR) Déminage à Douaumont, su cheminsdememoire.gouv.fr (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2009).
- (EN) Stuart Thornton, Red Zone: France’s Zone Rouge is a lingering reminder of World War I, su nationalgeographic.org, National Geographic Society, 1º maggio 2014.