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Azione positiva
L'azione positiva, in inglese affirmative action, o discriminazione positiva è uno strumento politico che mira a promuovere la partecipazione di persone con certe identità etniche, di genere, sessuali e sociali in contesti in cui sono minoritarie e/o sottorappresentate. Il termine è applicato ad un'ampia gamma di politiche volte ad ottenere questo scopo, applicate sia da governi che da altri enti.
Obiettivi
L'azione positiva viene motivata dai suoi proponenti con il tentativo di rimediare agli effetti della discriminazione, vera o presunta, attraverso operazioni oggettivamente discriminatorie quali, ad esempio, quote riservate a favore del gruppo target che si vuole tutelare. Gli obiettivi di questo tipo di politica sono raggiunti, normalmente, con programmi di reclutamento mirato, trattamenti preferenziali nei confronti dei gruppi sociopolitici minoritari o considerati tali.
I promotori di questa politica argomentano che:
- I gruppi storicamente repressi necessitano di compensazioni per mantenere uno stile di vita sano nell'ambiente attuale.
- Questo tipo di politica dà fiducia e consente una maggiore socializzazione in ambienti in cui persistono discriminazione, razzismo, e bigottismo.
- Assicura opportunità per le etnie, classi e sessi non rappresentate che potrebbero non averne.
- L'azione positiva sarebbe uno strumento per permettere il rispetto del principio delle Pari Opportunità.
Natura dei provvedimenti
I gruppi che sono oggetto della cosiddetta discriminazione positiva sono identificati in base allo status relativo al genere, a un'etnia o da disabilità. Oggetto di discriminazione positiva sono quindi di norma donne, immigrati e disabili.
La definizione di questi gruppi "target" varia a seconda del contesto: in India, ad esempio, l'affermative action viene applicata nei confronti degli individui appartenenti alle caste inferiori o a certi gruppi tribali, mentre in Sudafrica lo sono le discriminazioni basate sull'etnia di provenienza e, in misura minore, sul genere.
Quando le persone di uno di questi gruppi "target" sono sostenute attivamente o sono esplicitamente oggetto di preferenze, le motivazioni dichiarate riguardano la necessità di compensare i supposti vantaggi che gli altri gruppi (sovrarappresentati o maggioritari) hanno o avrebbero avuto in base a discriminazioni "istituzionalizzate" o determinate da condizioni storiche.
Critica
Gli oppositori dell'azione positiva sostengono che essa stessa si basi su un assunto intrinsecamente discriminatorio poiché, mediante questo tipo di politica, si negano posti di lavoro a personale preparato e meritevole a favore di personale meno valido solo perché quest'ultimo non è appartenente a un gruppo che socialmente è considerato dominante per tradizione.
I critici hanno supposto che le azioni positive possano, malgrado le buone intenzioni, essere esse stesse causa di stigmatizzazione di quelle categorie di persone che ne sono oggetto in quanto viste come ingiustamente privilegiate, non in grado di provvedere a loro stesse e inferiori. Le azioni positive, ad esempio, colpendo negativamente persone bianche, potrebbero alimentare la crescita di gruppi di suprematisti bianchi.
Partendo da una prospettiva utilitarista, uno studio della rivista The Economist ha evidenziato la perdita di competitività sul mercato delle aziende che hanno messo donne in posizioni dirigenziali sulla base di quote rosa imposte per legge, piuttosto che secondo la normale selezione del personale più preparato.
Un'ulteriore critica mossa a questo tipo di azioni è quello di smontare il principio di solidarietà a fondamento della sicurezza sociale e del servizio pubblico.
Critiche di stampo marxista notano come l'emergere di questo tipo di azioni vada a discapito della tradizionale lotta di classe.
Francia
Il ministero francese della Difesa ha provato nel 1990 a proporre un progetto per dare più facilmente gradi più alti e le licenze di guida ai giovani francesi di origine magrebina. Dopo una forte protesta da parte di un giovane tenente francese sulla rivista Armées d'aujourd'hui, questo progetto è stato dimenticato e non applicato.
Bibliografia
La letteratura scientifica sull'argomento è prevalentemente in lingua inglese. Questi i principali riferimenti:
- (in inglese) Hanming Fang e Andrea Moro, "Theories of Statistical Discrimination and Affirmative Action: a Survey," in Jess Benhabib, Matthew Jackson e Alberto Bisin (a cura di): Handbook of Social Economics, Vol. 1A, Chapter 5, The Netherlands: North Holland, 2011, pp. 133–200.
- (in inglese) Coate, S., Loury, G., 1993."Will Affirmative Action Eliminate Negative Stereotypes?" American Economic Review 83 (5), 1220–1240
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85001507 · GND (DE) 4203864-9 · BNF (FR) cb13536208t (data) · J9U (EN, HE) 987007293836705171 |
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