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Cemiplimab
Cemiplimab | |
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Nomi alternativi | |
Libtayo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6380H9808N1688O2000S44 |
Massa molecolare (u) | 143 567,111 ± 6,948 |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | con la proteina 1 della morte cellulare programmata (PD-1) |
Indicazioni di sicurezza | |
Il cemiplimab è un anticorpo monoclonale che si lega alla proteina 1 della morte cellulare programmata (PD1, ossia il cluster di differenziazione CD279); è impiegato come farmaco antitumorale in alcuni tipi di neoplasie.
Meccanismo di azione
Si tratta di un anticorpo interamente umano di tipo G4 (è, cioè, un'immunoglobulina IgG4) che si lega al recettore 1 dell'apoptosi (PD-1) e impedisce che questo interagisca con i suoi ligandi PD-L1 e PD-L2. L'anticorpo potenzia la risposta dei linfociti T, compresi i processi antitumorali innescati e promossi da queste cellule. Il cemiplimab è dunque considerabile un inibitore del punto di controllo PD-1.
Indicazioni terapeutiche
Il cemiplimab è indicato come monoterapia nei pazienti adulti affetti da carcinoma cutaneo spinocellulare, metastatico o localmente avanzato, che non sono eleggibili a interventi chirurgici di resezione del tumore, né a cicli di radioterapia. Il cemiplimab si è rivelato efficace anche nella terapia neoadiuvante (ossia preferibile al trattamento solitamente effettuato, in questo caso la resezione chirurgica).
Nel carcinoma polmonare a grandi cellule che esprime il ligando di PD-1, PD-L1 (CD274), l'anticorpo si è rivelato più efficace nel mantenimento dello stato di remissione clinica della neoplasia, se comparato ai farmaci chemioterapici; sembra inoltre essere ben tollerato dai pazienti, a differenza di altri anticorpi monoclonali che agiscono sulla proteina PD-1.
Aspetti legali
Il cemiplimab è commercializzato dalla Sanofi con il nome di Libtayo; la casa farmaceutica ha ottenuto nel settembre 2018 l'autorizazione a immettere sul mercato l'anticorpo per il trattamento del carcinoma spinocellulare. Un'analoga autorizzazione viene ottenuta dall'Unione Europea nel luglio 2019 come opzione terapeutica per il carcinoma spinocellulare metastatizzato, o localmente avanzato, in pazienti non candidati all'intervento chirurgico di resezione o alla radioterapia a scopo curativo.
Si stanno conducendo studi clinici volti a valutare il grado di efficacia dell'anticorpo anche in altre patologie, quali il mieloma multiplo (in combinazione con un altro anticorpo monoclonale, l'isatuximab) e il carcinoma del polmone (come monoterapia, oppure in associazione con l'ipilimumab).