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Crizanlizumab
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Crizanlizumab

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Crizanlizumab
Nomi alternativi
Adakveo, SEG101, SelG1, crizanlizumab-tmca
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare C6458H9948N1712O2050S58
Massa molecolare (u) 146 232,04
Numero CAS 1690318-25-2
DrugBank DB15271
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
intravenosa
Dati farmacocinetici
Legame proteico con la P-selectina
Indicazioni di sicurezza

Il crizanlizumab, venduto con il nome commerciale prevalente di Adakveo, è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega alla P-selectina ed è usato per ridurre la frequenza delle crisi vaso-occlusive nei pazienti di età pari o superiore a 16 anni affetti da anemia drepanocitica; la P-selectina svolge un ruolo cruciale nel'innesco di questi attacchi.

Storia

La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato la messa in vendita del crizanlizumab nel novembre 2019; ciò sulla base dei risultati di uno studio clinico (NCT01895361) riguardante 132 individui con anemia drepanocitica e con una storia clinica di crisi vaso-occlusive. Lo studio fu condotto in oltre 60 siti dislocati tra Stati Uniti, Brasile e Giamaica. La FDA ha autorizzato l'iter accelerato di approvazione del farmaco e gli ha assegnato lo status di farmaco orfano. La stessa FDA ha acconsentito alla commercializzazione del crizanlizumab da parte della casa farmaceutica Novartis.

Uso medico

Il crizanlizumab è indicato per la prevenzione delle crisi vaso-occlusive ricorrenti nei pazienti di 16 o più anni di età affetti da anemia drepanocitica; può essere somministrato anche come terapia adiuvante insieme ad idrossiurea/idrossicarbamide, oppure in monoterapia nei pazienti per i quali la cura con idrossiurea e idrossicarbamide si rivela inefficace o non effettuabile.

Le crisi vaso-occlusive sono manifestazioni molto dolorose e ricorrenti negli individui con anemia drepanocitica; esse si verificano quando la circolazione sanguigna è ostruita dagli eritrociti che si irrigidiscono e prendono la forma di una falce (normalmente hanno una forma rotonda e una consistenza flessibile, ma talvolta molti eritrociti in una persona affetta da anemia falciforme possono diventare rigidi e crescere di dimensioni, diventando bislunghi, per via dell'eccessiva polimerizzazione dell'emoglobina).

L'anticorpo è somministrato endovena mediante iniezione. I più frequenti effetti collaterali sono artralgia, nausea, mal di schiena, febbre e dolori addominali.

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