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Ecballium elaterium
Cocomero asinino | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi I |
Ordine | Cucurbitales |
Famiglia | Cucurbitaceae |
Genere |
Ecballium A.Rich. |
Specie | E. elaterium |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Violales |
Famiglia | Cucurbitaceae |
Genere | Ecballium |
Specie | E. elaterium |
Nomenclatura binomiale | |
Ecballium elaterium (L.) A. Rich. | |
Nomi comuni | |
peperoncino selvatico |
Il cocomero asinino (Ecballium elaterium (L.) A. Rich.) è una pianta della famiglia delle Cucurbitacee, diffusa nel bacino del Mediterraneo. È l'unica specie del genere Ecballium A. Rich.
Il suo nome botanico deriva dai termini greci "έκτο"= al di fuori, e "βάλλω"= lanciare e fa riferimento ad una particolarità dei frutti: al loro interno infatti si sviluppa una pressione idraulica notevole che serve a "sparare" i semi il più lontano possibile; i piccioli dei frutti funzionano come tappi che, quando il frutto è maturo, al minimo tocco lasciano fuoriuscire liquido e semi. La pressione che si accumula in un frutto maturo è molto superiore a quella di uno pneumatico d'auto: quando il frutto si stacca dal peduncolo il liquido ed i semi vengono sparati fuori ad una velocità di circa 10 m/s e ad una distanza anche di oltre 12 m.
Descrizione
Il cocomero asinino è una pianta erbacea perenne, alta fino a 50 cm, con fusto prostrato ispido e verrucoso; i rami fioriferi sono ascendenti; le foglie sono ovate, quasi astate alla base con apice acuto e margine crespato ondulato; i fiori sono piccoli unisessuali, giallo-bianchi, con calice e corolla divisi in 5 lobi. I frutti hanno la forma di un piccolo cocomero spinoso, ovvero di bacca pendula irsuta di forma ovale delle dimensioni di 3–4 cm.
Usi
Nell'antichità Teofrasto ne consigliava l'uso della radice per combattere la scabbia delle pecore. In medicina si può usare il liquido essiccato come forte purgativo; in erboristeria ne è vietato l'uso data l'elevatissima tossicità.
Bibliografia
- Patrizia Cecconi, Vagando di erba in erba, Edizioni Città del Sole - 2014
- Margot e Roland Spohn, Riconoscere i fiori spontanei - Ricca Editore - 2013
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Collegamenti esterni
- (EN) Ecballium elaterium, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.