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Fosfene

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Il fosfene è un fenomeno visivo caratterizzato dalla percezione di puntini luminosi (o scintille) in assenza di luce. Questo rientra nei fenomeni entoptici.

Rappresentazione artistica di un fosfene

Etimologia

La parola fosfene deriva dal greco phos (luce) e phainein (mostrare). Il termine è stato coniato da J.B.H. Savigny, chirurgo di bordo della nave Medusa.

Storia

Il fenomeno è stato osservato fin dai tempi dei greci e dai romani fino a Galeno, mentre in tempi più recenti, gli studi sono stati condotti da Keplero e Newton. I primi esperimenti per comprendere realmente la causa sono stati condotti da Giovanni Battista Morgagni, ma solo nel 1978 sono stati pubblicati i primi studi approfonditi sull'argomento.

Eziologia

La causa di tale fenomeno (da non ritenersi un disturbo) è da riscontrarsi in una forte stimolazione meccanica (ma anche elettrica, magnetica o provocata da radiazioni ionizzanti) dei fotorecettori.

Disturbi correlati

Anche se nella maggior parte dei casi è soltanto momentaneo, a volte il fosfene è causato dall'osservazione di punti estremamente luminosi (come il fissare insistemente una lampadina o il sole senza protezione) che impressionano la retina o altre volte dal movimento rapido degli occhi, a volte invece può indicare l'inizio di un distacco della retina o del vitreo. Il disturbo è molto diffuso in caso di emicrania.

Esami

Per sicurezza occorre effettuare un esame del fundus, per comprendere l'eventuale gravità della situazione oculare.

Ricerche antropologiche

Nel 1988, David Lewis-Williams e T. A. Dowson pubblicarono un articolo riguardo ai fosfeni e ad altri fenomeni entoptici in cui affermarono, tra le altre cose, che l'arte non figuratìva del Paleolitico superiore raffigurava fosfeni e allucinazioni visive geometriche.

I fosfeni sono stati utilizzati come una tecnica di apprendimento, che prende il nome di "Fosfenismo", dallo scienziato francese Francis Lefebure.

Bibliografia

  • Marco Peduzzi, Manuale d’oculistica terza edizione, Milano, McGraw-Hill, 2004, ISBN 978-88-386-2389-9.

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