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Joni Mitchell
Joni Mitchell | |
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Joni Mitchell nel 2021 | |
Nazionalità | Canada |
Genere |
Folk Jazz |
Periodo di attività musicale |
1963 – 2002 2006 – 2007 2013 |
Strumento | Voce, chitarra, pianoforte, dulcimer |
Etichetta | Reprise, Asylum Records, Geffen Records, Nonesuch Records, Hear Music |
Album pubblicati | 27 |
Studio | 19 |
Live | 2 |
Raccolte | 6 |
Sito ufficiale | |
Joni Mitchell, nome d'arte di Roberta Joan Anderson (Fort Macleod, 7 novembre 1943), è una cantautrice canadese.
Dopo una gavetta tra café canadesi e locali statunitensi nei quali germogliava e veniva alla luce una nuova generazione di musicisti folk, Joni Mitchell ottenne il successo commerciale alla fine degli anni sessanta, definendo uno stile che farà epoca e sarà fonte d'ispirazione per tutte le cantautrici dei decenni successivi.
Il suo impatto sul cantautorato americano di cui è considerata una delle grandi capostipiti assieme a Carole King e Laura Nyro, è parallelo a quello di artisti come Neil Young e Eric Andersen. Col passare del tempo, il folk verrà sempre più relegato al passato, per dare spazio a nuove sonorità vicine al blues e al jazz che la porteranno a collaborazioni prestigiose con artisti come Pat Metheny, Jaco Pastorius, Herbie Hancock, Michael Brecker e Charles Mingus.
Joni Mitchell non è solo nota per la sua musica raffinata ed originale ma altrettanto piena di naturalezza melodica, di risoluzioni convincenti nell'armonia, dei testi estremamente ricercati e poetici, ma anche per la sua passione e talento per le arti pittoriche. È lei stessa infatti a dire: "Sono prima di tutto una pittrice, poi una musicista...". Cura personalmente la grafica e le copertine dei propri album, utilizzando la maggior parte delle volte quadri, ma spesso anche elaborazioni fotografiche.
Indice
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1 Biografia
- 1.1 L'infanzia
- 1.2 Gli inizi (1964-1968)
- 1.3 Il successo (1968-1970)
- 1.4 Blue (1971-1973)
- 1.5 Celebrità (1974-1975)
- 1.6 L'avvicinamento al jazz (1976-1977)
- 1.7 Periodo jazz (1978-1980)
- 1.8 Ritorno al pop (1981-1984)
- 1.9 Sperimentazione elettronica (1985-1989)
- 1.10 Maturità e ritorno alle origini (1990-1995)
- 1.11 Raccolte (1996-1999)
- 1.12 Anni recenti (2000-2014)
- 2 Discografia
- 3 Filmografia
- 4 Onorificenze
- 5 Note
- 6 Bibliografia
- 7 Voci correlate
- 8 Altri progetti
- 9 Collegamenti esterni
Biografia
L'infanzia
Nata a Fort Macleod da William Anderson e Myrtle McKee (lui pilota d'aviazione, lei insegnante elementare), Joni Mitchell si trasferisce con la famiglia a North Battleford nel Saskatchewan verso la fine della seconda guerra mondiale. All'età di nove anni si spostano nella piccola cittadina di Saskatoon, che Joni considererà al pari di una città natale.
Ispirata da un suo giovane amico che la introduce all'ascolto di Schubert e Mozart, a sette anni comincia a prendere lezioni di pianoforte, ma l'anno dopo decide di interrompere lo studio perché l'insegnante si dimostra contraria al suo intento di comporre delle proprie melodie anziché suonare quelle dei grandi maestri.
L'esperienza della poliomielite, contratta a nove anni, segna profondamente l'infanzia di Joni ed è lei stessa a dire che è stato questo evento a farle sviluppare uno spiccato senso artistico. Grazie al suo carattere determinato e alle premurose attenzioni della madre, Joni si riprende miracolosamente in breve tempo e ritorna alla sua vita a Saskatoon.
All'età di 12 anni incontra Arthur Kratzman, suo insegnante di inglese, che cambia in qualche modo il corso della sua vita. Joni aveva già una spiccata passione per la pittura e mentre appende alcuni dei suoi quadri sulla parete della scuola il signor Kratzman le fa i suoi complimenti dicendole: "Se sai dipingere con un pennello, sai anche dipingere con le parole". Joni comincia così a scrivere poesie e tempo dopo acquista un ukulele per 36 dollari, non avendo i mezzi per comprare una vera chitarra, e comincia a suonare alle feste e in qualche locale di Saskatoon.
Dopo il liceo si iscrive all'Alberta College of Art a Calgary e comincia a esibirsi regolarmente in un locale chiamato The Depression in Calgary. La scuola d'arte la delude: non trova quello che si aspettava, studia delle cose che lei ritiene inutili e poco interessanti. Nonostante in quel periodo la pittura rappresenti ancora la sua maggiore aspirazione, Joni lascia il college e si trasferisce a Toronto per diventare una cantante folk.
Gli inizi (1964-1968)
A Toronto, Joni Mitchell (in questo periodo ancora Joan Anderson) cerca in tutti i modi di iscriversi al sindacato dei musicisti, ma le sue finanze sono ridotte all'osso e senza il tesserino molti locali si rifiutano di farla esibire. Così trova lavoro per i grandi magazzini Simpson-Sear per tutta la seconda metà del 1964. Toronto era in quegli anni il crocevia della musica folk canadese e non solo. Joni ha l'occasione di incontrare gli ancora sconosciuti Neil Young e Leonard Cohen e numerosi altri artisti che ruotano attorno alle decine di coffee house, fulcro del movimento folk.
Nel febbraio 1965 dà alla luce una bambina, nata da una relazione con un ragazzo del college, e la situazione si fa critica: sola in una città che non è la sua, povera e con una bambina da mantenere. È in questo periodo che avviene l'incontro con Chuck Mitchell che si innamora di Joni e le promette di riconoscere la bambina come sua figlia. Poche settimane dopo la nascita della bambina, Joni e Chuck si sposano, ma subito Chuck cambia idea sulla bambina e Joni si vede costretta ad affidarla in adozione. Questa sua esperienza era rimasta privata per la maggior parte della carriera, anche se in diverse canzoni, ci sono diverse allusioni, particolarmente in Little Green, composta in quel periodo e pubblicata nell'album Blue nel 1971. Intanto nell'estate del 1965 i due si trasferiscono a Detroit.
Joni e Chuck Mitchell diventano un duo folk e incominciano ad esibirsi in coppia in numerosi locali acquistando sempre più popolarità, sino a diventare la coppia folk più amata di Detroit. Nell'estate del 1966 Joni partecipa al Newport Folk Festival ottenendo alla fine dell'esibizione una standing ovation.
Il matrimonio e il sodalizio artistico della coppia dura ben poco e agli inizi del 1967 Joni si trasferisce a New York alla ricerca del successo solista. Comincia a crearsi attorno alla sua figura un piccolo ma devoto gruppo di ammiratori e il suo talento come autrice è sempre più riconosciuto.
Joni incontra Tom Rush che rimane piacevolmente colpito dai suoi testi e soprattutto dalla canzone Urge for Going. Rush propone il pezzo a Judy Collins che però declina l'offerta e decide quindi di registrarlo lui stesso. Solo quando viene registrata dal cantante country George Hamilton IV, la canzone diventa una hit. Il crescente interesse verso le doti di Joni Mitchell porta numerosi cantanti come Buffy Sainte-Marie, Dave Van Ronk e Judy Collins a incidere i suoi pezzi trasformandoli così in successi nazionali.
Il successo (1968-1970)
Nel quartiere degli artisti di Chelsea a New York, dove prende residenza, incontra Elliot Roberts che diviene presto il suo manager e la inserisce nel circuito degli artisti e dei locali più frequentati. Durante un'esibizione in Florida nasce la relazione sentimentale con David Crosby, ex Byrds. Crosby convince la Reprise Records affinché Joni possa registrare un album totalmente acustico.
Nel marzo 1968 esce il primo album solista di Joni Mitchell: Song to a Seagull (a volte noto semplicemente come Joni Mitchell). Intanto David Crosby promuove in qualsiasi maniera l'album e la cantante, presentandola ai suoi amici di Hollywood e introducendola nei locali più alla moda e in vista del paese. Il passaparola è veloce e il nome di Joni Mitchell si comincia a sentire alla radio o a leggere sulle riviste. Il successo, sia da parte della critica che del caloroso pubblico, arriva con le esibizioni al Troubadour di Los Angeles, alla Royal Festival Hall di Londra e al Miami Pop Festival.
Ad aggiungere notorietà arriva nel dicembre 1968 la versione di Judy Collins di Both Sides Now scritta da Joni, che diventa una hit. Per la novella star Joni Mitchell arrivano i primi incassi, frutto delle vendite del primo album e dei diritti d'autore sulle sue canzoni interpretate da altri.
Nell'aprile 1969 la Reprise Records pubblica il secondo album: Clouds, nel quale Joni si riappropria delle canzoni date in prestito ad altri (soprattutto Both Sides Now e Chelsea Morning). Come per il primo album, le critiche e le reazioni del pubblico sono positive e il concerto tenuto alla Carnegie Hall sancisce definitivamente la posizione di successo e rispetto conquistata da Joni Mitchell.
Dopo aver accantonato il progetto per un album dal vivo, Joni si trasferisce a Laurel Canyon, Los Angeles con Graham Nash che aveva conosciuto tramite David Crosby. La coppia acquista una piccola casa che in seguito verrà teneramente descritta in Our House di Crosby, Stills, Nash & Young.
Dopo varie apparizioni televisive Joni programma la sua presenza al grande festival di Woodstock, celebrazione dell'amore e della pace. Ma dopo aver visto alla televisione le immagini del traffico sulla strada verso Woodstock, Elliot Roberts le consiglia di non andare, poiché il giorno dopo Joni avrebbe dovuto essere presente al celebre programma televisivo Dick Cavett Show.
Non essere stata a Woodstock non le impedisce di comporre e scrivere la canzone che meglio di tutte rappresenta lo spirito di quell'epocale evento. La canzone Woodstock diventa un vero e proprio simbolo: le immagini di amore a pace, di aerei da guerra che si trasformano in farfalle e l'esigenza di "fare ritorno al giardino" (And we've got to get ourselves / Back to the garden) dipingono alla perfezione l'evento, malgrado non vi avesse preso parte.
Nel marzo 1970 Joni ottiene un Grammy per la Miglior performance folk del 1969 con l'album Clouds. Immediatamente dopo la Reprise pubblica il suo terzo album: Ladies of the Canyon che le frutta ben presto il primo disco d'oro. L'album contiene alcuni tra i brani più popolari del periodo folk della Mitchell come Woodstock, Big Yellow Taxi e The Circle Game.
Blue (1971-1973)
Parlando di questo periodo Joni Mitchell afferma: «Ero isolata e cominciavo a sentirmi come un uccellino in una gabbia dorata. Non avevo occasione di incontrare le persone. Il successo può emarginarti in tante maniere.»
In un suo viaggio attraverso l'Europa tocca la Francia, la Spagna e la Grecia. Durante la sua permanenza sull'isola di Creta impara a suonare il dulcimer e immediatamente scrive alcune canzoni circa il suo vagabondare: Carey e California.
In aprile Joni appare nei cori dell'album di Carole King Tapestry e anche nel singolo di James Taylor, You've Got a Friend.
Il giugno 1971 vede la pubblicazione del quarto album della Mitchell: Blue. Le canzoni presenti in questo disco rappresentano la voglia dell'artista di liberarsi dell'immagine di icona hippie quale era diventata agli occhi del pubblico. Come ripetuto in molte interviste, voleva mostrarsi per quella che era veramente, quali emozioni provava. Per questa ragione Blue è considerato uno dei primi album "confessionali".
Joni Mitchell dice: «In quel periodo della mia vita non avevo difese personali, dunque difficilmente troverete una nota di falsità in quell'album.» Blue diventa un clamoroso successo di critica e pubblico per la sua particolarità e innovazione.
Nel lasciare la residenza di Laurel Canyon, Joni chiude un capitolo importante della sua vita lasciandosi alle spalle l'atteggiamento hippie e la vita in comunità. Compra una proprietà vicino alle acque della Columbia Britannica in Canada e per un periodo rimane ospite nella casa losangelina di David Geffen.
Visto l'enorme successo di Blue, decide di ritornare sul palco. Dopo un tour in coppia con Jackson Browne che tocca sia gli Stati Uniti che l'Europa, Joni dà alcuni spettacoli di beneficenza in supporto del candidato Democratico alle presidenziali George McGovern.
Il quinto album, For the Roses, viene pubblicato (dalla Asylum Records) nell'ottobre 1972. Il singolo You Turn Me On, I'm a Radio rimase per alcune settimane nella Billboard chart. In fatto di stile musicale For the Roses rappresenta l'ennesima svolta: ai suoni tipicamente folk vengono incorporati degli arrangiamenti orchestrali sino ad allora estranei alla Mitchell, prendendo dunque una sfumatura più pop e commerciale.
In questo modo Joni finalmente mette le cose in chiaro col pubblico, mostrandosi coi suoi difetti e i suoi pregi ed eliminando ogni artificio che la faceva sentire fasulla e a disagio.
Celebrità (1974-1975)
Per gran parte del 1973 Joni cerca dei musicisti capaci di suonare i suoi "strani accordi" e di capire i ritmi che vuole ottenere. Ingaggia gli L.A. Express, gruppo di Tommy Scott (col quale aveva già collaborato per For the Roses), per le sessioni estive di registrazione che confluiranno nel celeberrimo album Court and Spark. Il singolo Raised on Robbery viene pubblicato prima del Natale 1973 e il suono, radicalmente diverso rispetto alla produzione passata, sconvolge ed eccita gli animi.
Court and Spark viene pubblicato nel gennaio 1974. Nell'opinione dei fan, Joni con questo lavoro si avvicina a sonorità più pop senza però compromettersi. La canzone Help Me è il primo e unico singolo a raggiungere la Top 10. L'album raggiunge la seconda posizione nella Billboard chart e rimane stabile per quattro settimane.
Nel febbraio 1974 comincia il tour promozionale che toccherà Stati Uniti, Canada e Inghilterra, salutato da recensioni entusiastiche. Gli spettacoli del 14 e 17 agosto allo Universal Amphitheater di Los Angeles vengono registrati per un album live, che verrà messo in commercio in novembre, col titolo Miles of Aisles. Il successo di Miles of Aisles chiude un anno d'oro nella carriera di Joni Mitchell.
Assieme al suo nuovo compagno, John Guerin (batterista degli L.A. Express), acquista una casa in stile spagnolo a Bel Air. Nel gennaio 1975 arrivano 4 nomination ai Grammy: ne vincerà due.
Nella primavera 1975, Joni torna in studio per registrare delle versioni acustiche di alcuni brani scritti alla fine dell'ultimo tour. Dopo vari mesi la stessa band che l'aveva accompagnata in Court and Spark registra gli accompagnamenti per le canzoni. Nel novembre 1975 venne pubblicato sempre per la Asylum, il sesto album in studio: The Hissing of Summer Lawns. L'album è un ibrido che tocca molti generi come il folk, il jazz, il blues e il pop. La canzone The Jungle Line, trionfo di sperimentazione per quell'epoca, comprendeva un primitivo esempio di campionamento del suono di alcuni tamburi suonati dalla popolazione indigena del Burundi.
Il disco viene accolto abbastanza bene senza però l'entusiasmo dei precedenti. Joni aveva infatti smesso di comporre canzoni introspettive preferendo rivolgere la sua attenzione verso la società, operandone una tagliente critica. Alcune recensioni demoliscono l'album considerandolo un passo falso e questo ferisce l'artista. Anche la maggior parte dei fan rimane delusa e l'album vende pochissime copie. Nel gennaio 1976 parte il tour di supporto a The Hissing of Summer Lawns, ancora una volta con l'accompagnamento degli L.A. Express.
L'avvicinamento al jazz (1976-1977)
Il rapporto con John Guerin termina, così come il tour, e Joni comincia a frequentare la casa sulla costa di Neil Young, sperando di vivere nuove esperienze e con una voglia crescente di viaggiare. Nella casa di Young arrivano due amici intenzionati ad attraversare in auto tutto il paese sino al Maine: Joni decide di unirsi a loro e una volta arrivata a destinazione ritorna indietro da sola. Joni Mitchell racconta: "Scrivevo i brani mentre viaggiavo da sola in macchina attraverso gli Stati Uniti, per questo motivo non c'è il pianoforte in queste canzoni."
Le canzoni di cui parla Joni sono quelle che, assieme ad alcune già presentate live nel 1976, andranno a formare l'album Hejira. Joni registra l'album nell'estate 1976 con la band che l'accompagnava dal 1973, ma il suono che ottiene non la soddisfa più. Desiderava delle atmosfere che riflettessero lo spirito delle canzoni concepite "on the road".
Dopo aver terminato le registrazioni dei nove brani che compongono Hejira, un amico le presenta un giovane e talentuoso bassista, Jaco Pastorius. Joni entra immediatamente in sintonia con il suo peculiare stile: per anni era andata alla ricerca di un suono simile e sentire Pastorius suonare è l'avverarsi di un sogno. Il basso di Jaco viene sovrainciso su quattro delle nove canzoni di Hejira, e l'album viene pubblicato il 22 novembre.
Pochi giorni dopo i componenti di The Band danno inizio al loro concerto d'addio e Joni Mitchell partecipa all'evento, assieme a Bob Dylan, Van Morrison, Neil Young, Eric Clapton e altri artisti di spicco. Il tutto viene registrato dall'abile cinepresa di Martin Scorsese e dopo un anno e mezzo trasformato nel celebre film-documentario The Last Waltz. In questa occasione Joni si esibisce cantando nei cori di Helpless di Neil Young e poi, accompagnata da The Band, suona Coyote, canzone dedicata a Sam Shepard, Shadows and Light e Furry Sings the Blues.
Hejira viene salutato come un ritorno alla lucidità da parte della Mitchell, rassicurando così critica e pubblico. Il disco arriva alla tredicesima posizione della Billboard chart e diventa disco d'oro dopo solo tre settimane di vendita.
Nell'estate del 1977 Joni comincia a lavorare a quello che sarà il suo unico doppio album in studio. Disposta a rischiare per portare a termine il contratto con l'Asylum, raggruppa alcune canzoni scartate dai precedenti progetti e le rielabora con la collaborazione della band che aveva partecipato ad Hejira (compreso Jaco Pastorius) con l'aggiunta del batterista Don Alias e il sassofonista Wayne Shorter. Pubblicato nel dicembre 1977 col titolo Don Juan's Reckless Daughter, il lavoro è un tripudio di sperimentalismo, improvvisazione jazz, ritmi tribali e melodie oniriche (da ricordare Paprika Plains, un pezzo della durata di 17 minuti che ripercorre un sogno fatto dalla Mitchell). Ciononostante, il doppio LP riuscì a raggiungere la posizione 25 della Billboard chart e divenendo disco d'oro in tre mesi.
Alcuni mesi dopo l'uscita di Don Juan's Reckless Daughter, Joni viene contattata dal grande jazzista Charles Mingus, rimasto colpito dal suo coraggio artistico. Mingus desidera la sua collaborazione nell'interpretazione musicale dell'opera Quattro quartetti di T. S. Eliot. Questa richiesta di Mingus porterà il decisivo cambiamento nella musica di Joni Mitchell, segnando ancora una volta una rottura col passato e con le aspettative del pubblico e della critica.
Periodo jazz (1978-1980)
L'intenzione di Mingus era quella di riassumere il testo dell'opera di Eliot per poi comporre una partitura per orchestra, basso e chitarra. Joni avrebbe dovuto cantare alternandosi al narratore della storia. La Mitchell accetta inizialmente il progetto, ma desiste dopo aver letto l'opera; sarebbe stato più semplice riassumere la Bibbia, dice. Dopo alcune settimane Mingus la contatta per dirle che ha composto, espressamente per lei, sei melodie (provvisoriamente intitolate da Mingus Joni I-VI) per le quali avrebbe dovuto scrivere e cantare i testi.
Joni accetta la sfida e si reca a New York, al Regency Hotel dove Mingus alloggia. Il jazzista, affetto da tempo dalla Sclerosi laterale amiotrofica che lo costringe su una sedia a rotelle, trascorre insieme alla Mitchell lunghi pomeriggi discutendo sulla musica che volevano ottenere. Joni segue poi Mingus e la moglie Sue in Messico, dove il maestro intende incontrare dei santoni che secondo lui potrebbero aiutarlo nella guarigione dalla terribile malattia.
Nel gennaio 1979, Mingus muore prima di vedere l'album completato, anche se aveva già sentito e approvato tutti i testi scritti da Joni eccetto quello per God Must Be a Boogie Man. Dopo aver rivisto le versioni definitive delle canzoni, Joni intraprende l'arduo compito di scegliere una band adatta ad eseguire quel particolare tipo di musica. Alla fine scarta l'idea di una band acustica, nonostante quello fosse il desiderio del compianto Mingus e si serve di una straordinaria formazione comprendente: Herbie Hancock alle tastiere, Wayne Shorter al sassofono, Don Alias alle percussioni, Peter Erskine alla batteria e Jaco Pastorius al basso.
All'inizio del maggio 1979 Joni si esibisce assieme ad altri artisti di fronte al Campidoglio a Washington per un'iniziativa benefica contro l'uso indiscriminato dell'energia nucleare. Sempre a maggio lei e la band eseguono tutte le canzoni composte assieme a Mingus al UC Jazz Festival a Berkeley.
In giugno viene pubblicato l'album Mingus che debutta alla posizione 17 della Billboard chart, ma non ottiene praticamente alcun passaggio radiofonico. Mingus è inoltre l'unico album della Mitchell a non aver venduto almeno mezzo milione di copie.
Nell'estate dello stesso anno Joni e la band (nella quale entrano Michael Brecker, Pat Metheny e Lyle Mays) iniziano il tour di supporto all'album Mingus che dura sei settimane e si conclude con cinque spettacoli al Greek Theater di Los Angeles. Queste esibizioni vengono registrate e filmate. A tour ultimato Joni passa circa un anno sui nastri dei concerti, creando un doppio album live e un film-concerto, entrambi intitolati Shadows and Light. Il doppio album, pubblicato nel settembre 1980, comprende anche una cover di Why Do Fools Fall in Love, vecchio successo di Frankie Lymon and the Teenagers.
Shadows and Light è un live epocale, che vede Joni Mitchell all'apice della forma e che regala momenti indimenticabili quali la performance di Goodbye Pork Pie Hat, Amelia, Dreamland e Coyote.
Ritorno al pop (1981-1984)
Il 5 febbraio 1981 a Toronto Joni viene inserita nella Canadian Music Hall of Fame: a consegnarle il premio è l'allora Primo Ministro canadese Pierre Trudeau. Poco dopo essere stata insignita di un riconoscimento così importante e speciale, Joni lascia Toronto per dirigersi verso i Caraibi in cerca di un po' di riposo e ispirazione per nuove canzoni.
Il soggiorno caraibico, con la musica reggae che sente ovunque, influenza notevolmente il suo futuro progetto musicale. In questo periodo Joni scopre la musica dei Talking Heads e soprattutto quella dei Police, si innamora del ritmo e del suono creato da Sting e compagni. Una volta tornata negli Stati Uniti contatta Sting per una collaborazione, ma per gli impegni già presi da entrambi il progetto sfuma. Non cessa però la sua voglia di creare un album ben supportato dalla sezione ritmica, dopo le melodie eteree e improvvisate degli album jazz precedenti; ora sente il bisogno di riportare ordine e logica. Comincia così la ricerca dei musicisti adatti a seguire il suo nuovo spirito.
Dopo aver registrato alcune delle canzoni composte nei Caraibi assieme a diversi musicisti, Joni trova quello che faceva al caso suo: il batterista Vinnie Colaiuta e il bassista Larry Klein il quale era anche un tecnico del suono. Klein diviene in poco tempo collega, amico e compagno e influenza grandemente il suono finale del nuovo album.
Nel novembre 1982 la nuova etichetta di David Geffen (fondatore della Asylum), la Geffen Records, pubblica l'undicesimo album in studio della Mitchell: Wild Things Run Fast. L'album viene accolto come un ritorno al pop; il disco infatti presenta un suono fresco e contiene numerose canzoni ritmate. Nonostante ciò, l'album debutta solo al venticinquesimo posto della Billboard e il singolo You're So Square (Baby I Don't Care), cover di Elvis Presley, arranca solo sino alla posizione 47.
Il 21 novembre 1982, la Mitchell sposa Larry Klein durante una cerimonia tenuta nella casa di Malibù del suo manager Elliot Roberts.
Nel 1983 Joni intraprende quello che sarà il suo tour più lungo. Comincia il 4 marzo 1983 ad Osaka in Giappone, poi tocca l'Australia, Irlanda, Inghilterra, Belgio, Francia, Germania, Italia, Scandinavia e Danimarca. Dopo questa prima parte del tour Joni e la band (chiamato Refuge) tornano negli States per un mese di vacanza e poi riprendono a suonare per tutti gli Stati Uniti e Canada.
Agli inizi del 1984 Joni e Larry lavorano sodo al montaggio delle pellicole registrate durante il tour, alternando spezzoni dei concerti a filmini girati dalla stessa Mitchell e ad altre immagini estratte da vari film come Viridiana di Luis Buñuel e Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio. Il film viene intitolato Refuge of the Roads.
Verso la fine del 1984 Joni riprende a scrivere nuove canzoni, mentre Klein impara ad usare il famoso sintetizzatore Fairlight CMI. Sotto suggerimento di David Geffen, Joni e Larry entrano in contatto col mago dei sintetizzatori Thomas Dolby che poi lavorerà assieme a Joni per il suo album successivo. Joni ritiene che i suoni prodotti da quel sintetizzatore possano vestire bene i testi arrabbiati che ha appena terminato di scrivere.
Sperimentazione elettronica (1985-1989)
La Mitchell, che ha sempre prodotto da sola tutti i suoi album (impresa riuscita solo a pochi artisti), decide di rivolgersi a Dolby solo come consulente sulle tecniche di funzionamento del Fairlight, rifiutando il suggerimento di Geffen di ingaggiare Dolby come co-produttore del nuovo album. Dopo mesi di registrazioni e programmazioni, il nuovo album, intitolato Dog Eat Dog è ormai pronto per la pubblicazione. Nell'ottobre 1985 alla James Corcoran Gallery di Los Angeles si tiene il party per la pubblicazione dell'album, con una lista degli invitati che va da Christopher Cross a Jack Nicholson, da James Taylor a Sheena Easton. Per l'occasione la galleria espone molti nuovi quadri della Mitchell, e l'evento è un successo. In varie interviste rilasciate quella sera, Joni ammette di aver sfornato un album politico e molto arrabbiato nei confronti della nuova società moderna e consumistica.
Dal primo singolo, intitolato Good Friends, viene girato un video che debutta su MTV il 27 novembre 1985. Joni e Larry promuovono il disco attraverso le radio, nelle quali Joni canta, suona e si fa intervistare. Nonostante gli sforzi fatti, Dog Eat Dog è un flop colossale e fa guadagnare alla Mitchell la posizione più bassa in classifica della sua carriera. Il fiasco di Dog Eat Dog distoglie Joni dall'idea di intraprendere un nuovo tour e le fa decidere di rimanere a casa e dedicarsi alla pittura.
All'inizio del 1986 Larry Klein è contattato da Peter Gabriel per suonare il basso nel nuovo album So. Joni segue suo marito e l'incontro con Peter Gabriel nei suoi studi di Bath è l'occasione di un duetto, My Secret Place. La permanenza della Mitchell presso la residenza di Peter Gabriel è fonte di ispirazione per nuovi brani che poi confluiranno nel suo album del 1988.
Il 21 settembre 1987, Jaco Pastorius muore a causa dei traumi riportati dopo essere stato picchiato fuori da un locale alcune settimane prima. Pastorius aveva suonato e portato il suo enorme contributo artistico a 4 album di Joni Mitchell.
Ultimati i lavori per la costruzione dei suoi studi di registrazione privati a Bel Air, Joni Mitchell comincia le registrazioni del nuovo album continuando la sperimentazione con i sintetizzatori. Il suono derivante sarà però diverso rispetto a Dog Eat Dog. L'album è ultimato in breve tempo poiché la gran parte delle canzoni era già stata scritta ed esce nel marzo del 1988 col titolo di Chalk Mark in a Rainstorm. La lista degli ospiti comprende tra gli altri Peter Gabriel, Billy Idol, Tom Petty e Willie Nelson. Le reazioni della critica questa volta sono molto più positive e il singolo estratto dall'album (My Secret Place, duetto con Peter Gabriel) ottiene un discreto numero di passaggi radiofonici.
Nell'ottobre 1988 Joni e Larry partirono per l'Italia dove la Mitchell ritira a Sanremo il premio Tenco, vale a dire il maggiore riconoscimento italiano nell'ambito della canzone d'autore. Per l'occasione Joni si esibisce dal vivo sul palco sanremese cantando una nuova canzone intitolata Night Ride Home e alcuni classici del periodo Hejira.
Maturità e ritorno alle origini (1990-1995)
Per tutta la prima parte del 1990 Joni e Larry sono immersi nella preparazione del nuovo album. Ciò che Joni intende ottenere è qualcosa di meno sinfonico rispetto ai due album precedenti.
In primavera Joni viene invitata a partecipare al progetto di Roger Waters, The Wall - Live in Berlin, a cui prende parte con successo. Il 10 dicembre 1990 consegna ai Billboard Music Award un premio a Sinéad O'Connor per il singolo Nothing Compares 2 U.
Prima di Natale Joni consegna i mix finali del suo album alla Geffen che provvederà alla pubblicazione il 5 marzo 1991 col titolo Night Ride Home. L'accoglienza è estatica da parte di tutti. Le maggiori riviste musicali recensiscono l'album come uno dei suoi migliori dagli anni settanta. Il ritorno alle atmosfere più private e calme, con voce e chitarra acustica in primo piano, fanno immediatamente colpo sul pubblico che spedisce l'album in vetta alle classifiche. Il primo singolo estratto, Come In from the Cold, ottiene un ottimo passaggio radiofonico.
Nel novembre dello stesso anno la rivista Rolling Stone inserisce l'album Hejira tra i 100 migliori della storia. Nel settembre del 1992 il candidato Democratico Bill Clinton vince le presidenziali americane contro il Repubblicano George Bush. Argomento preferito della stampa in quel periodo era specificare il fatto che Clinton avesse chiamato sua figlia Chelsea come tributo a Joni Mitchell (per la canzone Chelsea Morning).
Quando nel marzo 1993 Joni viene invitata a prendere parte al Troubadours of Folk Festival, lei ha appena finito di registrare delle nuove canzoni. Alcuni anni dopo la Mitchell ha ammesso che il giorno stesso in cui cominciarono le registrazioni, lei e Larry Klein avevano deciso di divorziare. A tutt'oggi Joni Mitchell e Larry sono grandi amici e continuano a suonare assieme.
Nell'ottobre 1994 la Geffen pubblica il nuovo album di inediti, intitolato Turbulent Indigo. La copertina dell'album ospita un autoritratto di Joni Mitchell mutila di un orecchio, ovviamente nei panni di Van Gogh. Come per Night Ride Home le critiche e l'accoglienza del pubblico sono molto positive, forse anche più benevole. L'album è un deciso ritorno alle origini confessionali e folk. I temi trattati in questo disco sono soprattutto la religione e il rapporto con Dio e la società ostile.
Raccolte (1996-1999)
Gli anni tra il 1995 e il 1997 sono per Joni Mitchell quelli del riconoscimento e della gratificazione professionale. I premi arrivano a valanga da ogni parte, anche grazie al successo dell'album del 1994 Turbulent Indigo.
Il 25 marzo 1995 Billboard Magazine assegna a Joni il Century Award per i raggiungimenti e successi in campo creativo. I numeri dell'aprile 1995 di Mirabella e Vogue contengono delle interviste alla Mitchell. Sarà proprio nell'intervista concessa a Vogue che rivelerà per la prima volta di aver avuto una bambina e di averla dovuta dare in adozione per le sue ristrettezze economiche. In agosto la rivista musicale Mojo pubblica la sua lista dei 100 album migliori della storia: The Hissing of Summer Lawns si aggiudica la posizione 78 mentre Blue la 18.
Dopo alcuni mesi di lavoro, il 29 settembre 1996 la Reprise pubblica due raccolte: la prima chiamata Hits che contiene i maggiori successi commerciali della Mitchell e il secondo intitolato Misses che invece comprende i brani che Joni considera dei successi mancati.
A gennaio 1997 la Reprise pubblica un album di remix della popolare hit Big Yellow Taxi (che era già stata rifatta in versione hip-hop per la serie televisiva Friends), contenente sei diversi remix della canzone. Il 27 febbraio Joni si aggiudica invece il Premio per la miglior chitarrista acustico. Il 28 febbraio la vede invece vincitrice di tutti e due i Grammy per cui era candidata (Best Pop Album e Best Recording Package, entrambi per Turbulent Indigo). In maggio in Svezia le viene consegnato il Polar Music Prize, ovvero l'equivalente del premio Nobel nel campo della musica.
Il 18 settembre 1997 Joni è, assieme ad altri artisti, ammessa alla Rock and Roll Hall of Fame, divenendo così la prima donna canadese ad essere insignita di questo riconoscimento. Sempre nel 1997 Janet Jackson pubblica il suo album The Velvet Rope nel quale è contenuta la canzone di successo internazionale Got 'til It's Gone che presenta un campionamento di Big Yellow Taxi della Mitchell. Grazie ai numerosi campionamenti e alle cover innumerevoli di questo periodo si deve una riscoperta della discografia di Joni Mitchell da parte delle generazioni più giovani.
Dopo aver passato quasi tre anni a ritirare i meritati e tardivi riconoscimenti, una Joni Mitchell ormai cinquantaquattrenne ritorna in studio per registrare quello che resterà per oltre dieci anni il suo ultimo album di inediti.
In realtà il discorso è più complesso: nell'aprile del 1996 Joni Mitchell aveva annunciato il suo ritiro dalla scena musicale per incompatibilità con l'industria musicale rea di non darle più il dovuto supporto. Poco prima del concerto che avrebbe dovuto sancire il suo ritiro, un dimostratore della Roland presentò a Joni il nuovo modello della casa chiamato VG-8. Questa chitarra era in grado di emulare le chitarre e gli amplificatori più popolari del mondo musicale, ma cosa più importante e utile per la Mitchell, era in grado di memorizzare le diverse accordature. Joni Mitchell ha da sempre usato le cosiddette open tunings, accordature aperte, e per questa ragione passava spesso più tempo a riaccordare la chitarre che non a suonarla. La VG-8 della Roland apre nuovi orizzonti a Joni la quale decide che il pensionamento può aspettare ancora un po'.
Nel settembre 1998 la Reprise Records pubblica Taming the Tiger che comprende dieci nuove canzoni. Il titolo del disco, che significa "Domare la tigre", è una metafora alquanto azzeccata. Come lei stessa ha affermato: "La tigre è lo show business, la tigre la puoi cavalcare quando sei all'apice del successo, anche se è difficile da catturare. Ma forse il momento migliore per osservarla e comprenderla è quando te la ritrovi al tuo fianco perché non si preoccupa più di te. Questa è la tesi di Sophia Loren che io mi sento di condividere in pieno".
Questi anni vedono una Joni Mitchell più serena e in pace con se stessa. Ha una nuova relazione con il cantautore canadese Don Freed, ha rintracciato sua figlia Kilauren e ha riallacciato i legami con la vecchia madre. I rapporti con le major discografiche e la sua rabbia e ribrezzo nei confronti del music business sono però ancora piuttosto latenti e troveranno sfogo solo negli anni successivi.
Anni recenti (2000-2014)
Nel febbraio del 2000 Joni Mitchell pubblica un'opera alquanto inaspettata. L'album è chiamato Both Sides Now e contiene delle reinterpretazioni in chiave orchestrale di vecchie canzoni romantiche degli anni trenta, quaranta e cinquanta. Oltre ai classici d'epoca la Mitchell inserisce anche due rivisitazioni di due delle sue canzoni più sentimentali: A Case of You e Both Sides, Now.
A solo un mese dalla pubblicazione di Both Sides Now Joni Mitchell rivela la sua intenzione di abbandonare definitivamente la musica: "Voglio concentrarmi sulla pittura: ultimamente sento che non ho più molto tempo, e mentre ho assecondato le mie ambizioni musicali in modo soddisfacente, per la pittura ho ancora molto da esplorare. Del resto, il mondo della musica mi sta mettendo da parte, mi sta scomunicando. Vedere il meglio di ciò che ho fatto relegato in un angolo buio non mi lascia molte speranze per la cultura".
Nonostante queste dichiarazioni, il 19 novembre 2002 la Nonesuch Records pubblica il doppio album Travelogue. Il procedimento utilizzato da Joni è lo stesso adottato per Both Sides, Now; l'unica differenza è che ad essere reinterpretati con l'accompagnamento orchestrale sono i classici della carriera ormai quarantennale della stessa Mitchell.
Come successo dopo la pubblicazione di Both Sides, Now, Joni Mitchell si dichiara infuriata e schifata dall'industria discografica: "Fa schifo. Il music business spero che finisca giù nel cesso. Potrei anche decidere di non registrare più". Dopo il doppio album orchestrale Travelogue seguono ben quattro raccolte, rispettivamente: The Complete Geffen Recordings (23 settembre 2003); The Beginning of Survival (27 luglio 2004); Dreamland (14 settembre 2004) e Songs of a Prairie Girl (26 aprile 2005). Nel 2007 esce finalmente un nuovo album di inediti da titolo Shine che ottiene consensi di pubblico e critica, è il suo diciannovesimo e ultimo album di inediti. Nel mese di novembre 2014 esce un box set di 4 CD con 53 canzoni totalmente rimasterizzate dal titolo Love Has Many Faces: A Quartet, A Ballet, Waiting to Be Danced. La raccolta rappresenta una sintesi della sua visione sull'amore nelle sue molteplici manifestazioni.
Una riscoperta da parte delle generazioni più giovani della musica di Mitchell è dovuta, in anni recenti, al forte citazionismo da parte della cantautrice statunitense Lana Del Rey, che ha visto un suo picco nella cover della canzone For Free nel suo disco del 2021 Chemtrails Over the Country Club.
Dopo l'aneurisma che l'ha colpita nel 2015, nel luglio del 2022 torna a sorpresa sul palcoscenico del Newport Folk Festival, a 53 anni dalla sua precedente esibizione e dopo oltre vent'anni di ritiro dalle scene.
Discografia
- Album in studio
- 1968 - Song to a Seagull (noto anche come Joni Mitchell)
- 1969 - Clouds
- 1970 - Ladies of the Canyon
- 1971 - Blue
- 1972 - For the Roses
- 1974 - Court and Spark
- 1975 - The Hissing of Summer Lawns
- 1976 - Hejira
- 1977 - Don Juan's Reckless Daughter
- 1979 - Mingus
- 1982 - Wild Things Run Fast
- 1985 - Dog Eat Dog
- 1988 - Chalk Mark in a Rainstorm
- 1991 - Night Ride Home
- 1994 - Turbulent Indigo
- 1998 - Taming the Tiger
- 2000 - Both Sides Now
- 2002 - Travelogue
- 2007 - Shine
- Live
- 1975 - Miles of Aisles
- 1980 - Shadows and Light
- Raccolte
- 1996 - Hits
- 1996 - Misses
- 2003 - The Complete Geffen Recordings
- 2004 - The Beginning of Survival
- 2004 - Dreamland
- 2005 - Songs of a Prairie Girl
- 2014 - Love Has Many Faces
- 2020 - Joni Mitchell Archives – Vol. 1: The Early Years (1963–1967)
Filmografia
Concerti pubblicati in VHS / DVD
- 1979 - Shadows and Light
- 1984 - Refuge of the Roads
- 1998- Painting With Words and Music
Documentari
- 2003 - Woman of Heart and Mind
Onorificenze
Compagna dell'Ordine del Canada | |
«Joni Mitchell è una delle più autorevoli cantautrici della sua generazione. Folk, pop, rock, jazz e world beat: li ha abbracciati tutti e fatti propri. Dalle caffetterie di Yorkville alle tappe internazionali e agli album d'oro, Junos, Grammys e Hall of Fame, ha impegnato e ispirato pubblico e musicisti per circa 40 anni. Ha oltrepassato i confini musicali e ne ha creati di nuovi da attraversare. Il suo stile indipendente è stato emulato da molti artisti famosi e ha aperto la strada alle giovani cantanti di oggi. La sua musica e i suoi testi sono diventati parte della nostra memoria collettiva. Ampiamente rispettata anche come artista visiva e poetessa, continua ad aggiungere all'eredità creativa intrecciata indelebilmente nel nostro mosaico culturale.» — nominata il 1º maggio 2002, investita il 30 ottobre 2004 |
Kennedy Center Honors | |
— 5 dicembre 2021 |
Bibliografia
- Michelle Mercer, Will You Take Me As I Am: Joni Mitchell's Blue Period, 2009, Free Press, ISBN 978-1-4165-5929-0
- Larry David Smith, Elvis Costello, Joni Mitchell, and the Torch Song Tradition, 2004, Greenwood Publishing Group, Isbn 978-0-275-97392-6
- Katherine Monk, Joni: The Creative Odyssey of Joni Mitchell 2012, Greystone Books, Isbn 978-1-55365-838-2
- Sheila Weller, Girls Like Us: Carole King, Joni Mitchell, Carly Simon—And the Journey of a Generation, 2008, Simon and Schuster, Isbn 978-0-7434-9147-1
- Karen O'Brien, Joni Mitchell: Shadows and Light - The Definitive Biography, Ebury Publishing, 2002
Voci correlate
Altri progetti
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Joni Mitchell
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Joni Mitchell
Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale, su jonimitchell.com.
- Joni Mitchell / Joni Mitchell (altra versione) (canale), su YouTube.
- (EN) Joni Mitchell, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN, FR) Joni Mitchell, su Enciclopedia canadese.
- (EN) Opere di Joni Mitchell, su Open Library, Internet Archive.
- Joni Mitchell, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Joni Mitchell, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Joni Mitchell, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Joni Mitchell, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Joni Mitchell, su WhoSampled.
- (EN) Joni Mitchell, su SecondHandSongs.
- (EN) Joni Mitchell, su Billboard.
- Joni Mitchell, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Joni Mitchell, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Joni Mitchell, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Joni Mitchell, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Joni Mitchell, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Joni Mitchell, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 85454013 · ISNI (EN) 0000 0001 1476 5598 · Europeana agent/base/60101 · LCCN (EN) n82108794 · GND (DE) 121085600 · BNE (ES) XX862808 (data) · BNF (FR) cb13897572r (data) · J9U (EN, HE) 987007425368405171 · CONOR.SI (SL) 24354915 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82108794 |
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