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Margaret Singer
Margaret Thaler Singer (Denver, 29 luglio 1921 – Berkeley, 23 novembre 2003) è stata una psicologa e scrittrice statunitense.
Indice
Biografia
Professoressa presso l'Università di Berkeley dal 1964 al 1991 ed in altre università fra cui il dipartimento di psichiatria dell'Università della California di San Francisco, ha dedicato la vita allo studio della schizofrenia nonché all'analisi scientifica di molte pseudo terapie ed alle loro pericolose conseguenze sia per rispetto della serietà delle psicoterapie ufficiali sia per offrire una guida ai pazienti stessi.
Thaler Singer affronta le derive della psiche contemporanea in Cults in Our Midst: The Hidden Menace in Our Everyday Lives, studio pubblicato negli Stati Uniti nel 1995, in cui parla, tra le altre cose, di ciò che definisce love bombing ('bombardamento d'amore'), e in "Crazy" Therapies: What Are They? Do They Work?, studio del 1996, in cui annovera svariate pratiche da lei considerate pericolose e "folli" a causa delle problematiche legate al cosiddetto "lavaggio del cervello", alla persuasione coercitiva e al rischio di dipendenza cui si espongono coloro che si affidano a pseudo-terapie.
Singer, insieme ad altri studiosi, è stata responsabile dell'espansione dei concetti di lavaggio del cervello e di controllo mentale dall'originario contesto, legato ai regimi totalitari e alla loro capacità di sviluppare propaganda e indottrinamento nei confronti dei prigionieri di guerra, al contesto dei cosiddetti "nuovi movimenti religiosi". Sociologi come Eileen Barker hanno criticato la scelta di Singer e di altri professionisti della salute mentale di accettare, nella veste di consulenti, incarichi assai remunerativi nel contesto di casi giudiziari concernenti nuovi movimenti religiosi. Diversi studiosi, tra cui David G. Bromley, Thomas Robbins, Dick Anthony, Eileen Barker, Newton Maloney, Massimo Introvigne, John Hall, Lorne Dawson, Anson Shupe, John Gordon Melton, Marc Galanter e Saul Levine hanno osservato che non esiste una teoria scientifica solidamente basata su metodologia e ricerca che supporti l'idea di un reale lavaggio del cervello. Gordon Melton, in particolare, ha sottolineato come, a partire dalla fine degli anni ottanta, la comunità accademica abbia quasi unanimemente rigettato le tesi avanzate da Singer in relazione all'uso del lavaggio del cervello nelle sette, definendole senza alcun fondamento scientifico. Nel corso degli anni novanta, le tesi della Singer hanno trovato pochissimi difensori e la stessa studiosa è sembrata rinunciare ad alcune delle sue posizioni. Tra i pochi sostenitori dei concetti di controllo mentale e di lavaggio del cervello si collocano invece i sociologi Benjamin Zablocki e Stephen A. Kent.
La sua testimonianza di esperta non fu più accettata dopo che il rapporto della Task Force dell'APA sui metodi ingannevoli e indiretti di persuasione e controllo, di cui era presidente, fu respinto dal Board of Social and Ethical Responsibility for Psychology (BSERP) dell'American Psychological Association. Melton ha scritto che in seguito i tribunali cominciarono ad accettare la posizione della grande maggioranza degli studiosi che studiavano i nuovi movimenti religiosi, allontanandosi dalla prospettiva minoritaria della Singer e di altri che simpatizzavano con le sue affermazioni sul lavaggio del cervello. Secondo Melton, questo ebbe conseguenze significative in seguito, poiché significava che il lavaggio del cervello non poteva più essere usato come difesa per la pratica della deprogrammazione.
Nel 1996, la Landmark Education ha citato in giudizio la Singer per diffamazione. La Singer ha menzionato la Landmark Education in Cults in our Midst; non è chiaro se abbia etichettato la Landmark Education come una setta o meno. La Singer rilasciò una dichiarazione in cui affermava che non intendeva definire Landmark una setta, né la considerava tale. La Singer rimosse i riferimenti a Landmark Education dalle edizioni successive del libro.
Amanda Scioscia ha riportato sul Phoenix New Times che la Singer non ha mai definito Landmark una setta, ma che l'ha descritta come un "controverso corso di formazione new age". Ha anche dichiarato che non avrebbe raccomandato il gruppo a nessuno e non ha voluto commentare se Landmark abbia usato la persuasione coercitiva per paura di recriminazioni legali da parte di Landmark.
Polemiche e conseguenze della task force DIMPAC
All'inizio degli anni '80, alcuni professionisti americani della salute mentale sono diventati personaggi noti grazie al loro coinvolgimento come testimoni esperti in cause giudiziarie contro gruppi che consideravano culti. Nelle loro testimonianze hanno presentato teorie sul lavaggio del cervello, sul controllo mentale o sulla persuasione coercitiva per sostenere le posizioni legali di ex membri del gruppo contro i loro ex gruppi.
Nel 1983 l'American Psychological Association (APA) chiese a Singer, che era uno dei principali sostenitori delle teorie della persuasione coercitiva, di presiedere una task force per indagare se il lavaggio del cervello o la "persuasione coercitiva" avessero effettivamente un ruolo nel reclutamento di tali gruppi. La task force è stata chiamata APA Task Force on Deceptive and Indirect Methods of Persuasion and Control (DIMPAC). La task force completò il suo rapporto finale nel novembre 1986. Nel maggio 1987 il Consiglio dell'APA per la responsabilità sociale ed etica della psicologia (BSERP) respinse il rapporto finale del DIMPAC, affermando che il rapporto "mancava del rigore scientifico e dell'approccio critico equanime necessari per l'imprimatur dell'APA", e dichiarando inoltre che il BSERP "non credeva che avessimo a disposizione informazioni sufficienti per guidarci nel prendere una posizione su questo tema". Il BSERP chiese inoltre ai membri della Task Force di non distribuire o pubblicizzare il rapporto senza indicare che era inaccettabile per il Consiglio. In realtà, l'APA si era già pronunciata negativamente sulle teorie della Singer in un amicus brief presentato nel caso Molko circa un mese prima del rifiuto del BSERP, sottolineando come la Singer non avrebbe dovuto essere ammessa a testimoniare in quanto le sue teorie erano già state ripudiate dalla comunità scientifica e che le loro conclusioni mancassero di qualsiasi fondamento empirico.
La Singer e il suo socio, il sociologo Richard Ofshe, hanno successivamente citato in giudizio l'APA e un gruppo di studiosi e avvocati nel 1992 per "diffamazione, frode, favoreggiamento e cospirazione" e hanno perso nel 1994. In un'altra sentenza, James R. Lambden ha ordinato a Ofshe e Singer di pagare 80.000 dollari di spese legali in base alla legge californiana sulle cause SLAPP. In quell'occasione, Singer e Ofshe dichiararono l'intenzione di citare in giudizio Michael Flomenhaft, l'avvocato che li aveva rappresentati nella causa, per negligenza.
In seguito Singer non è stata accettata dai giudici come testimone esperto in quattro casi di lavaggio del cervello e controllo mentale.
Dopo il rifiuto della relazione, Singer rielaborò gran parte del materiale rifiutato nel libro Cults in Our Midst: The Hidden Menace in Our Everyday Lives, di cui è coautrice insieme a Janja Lalich.
Opere (parziale)
- (EN) Cults in Our Midst: The Hidden Menace in Our Everyday Lives, 1995, ISBN 0-7879-0051-6
- (EN) "Crazy" Therapies: What Are They? Do They Work?, con Janja Lalich, 1996, ISBN 0-7879-0278-0; edizione italiana: Psicoterapie «folli». Conoscerle e difendersi, Erickson, 1998. ISBN 88-7946-238-5
Premi e onorificenze
- Hofheimer Prize, American College of Psychiatrists, 1966
- Stanley R. Dean Award, American College of Psychiatrists, Ricerca in Schizofrenia, 1976
Voci correlate
Altri progetti
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Margaret Singer
Collegamenti esterni
- (EN) Opere di Margaret Singer, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 92299109 · ISNI (EN) 0000 0000 6679 2769 · LCCN (EN) n94084181 · GND (DE) 115547096 · J9U (EN, HE) 987007605071005171 · NDL (EN, JA) 00516237 · WorldCat Identities (EN) lccn-n94084181 |
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