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Metilprednisolone

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Metilprednisolone
Nome IUPAC
(1S,2R,8S,10S,11S,14R,15S,17S)-14,17-diidroxi-14-(2-idroxiacetil)-2,8,15-trimetitetraciclo[8.7.0.02,7.011,15]eptadeca-3,6-dien-5-one
Nomi alternativi
Medrol-SoluMedrol, Emisuccinato Sodico
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare C22H30O5
Massa molecolare (u) 374.47 g/mol
Numero CAS 83-43-2
Numero EINECS 201-476-4
Codice ATC D07AA01
PubChem 6741
DrugBank DB00959
SMILES
CC1CC2C3CCC(C3(CC(C2C4(C1=CC(=O)C=C4)C)O)C)(C(=O)CO)O
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeutica Glucorticosteroidei
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità 80%
Metabolismo Fegato metabolita CYP450: 3A4 substrato, reni, tessuti.
Emivita 20-26h
Escrezione Urinaria
Indicazioni di sicurezza
Frasi H ---
Consigli P ---

Il Metilprednisolone o 6-MP è un glucocorticoide sintetico sintetizzato nei laboratori di ricerca della Upjohn di Kalamazoo poi diventato della casa farmaceutica Pfizer e denominato Medrol.

È derivato dalla metilazione sul carbonio in posizione 6 del prednisolone.

Indicazioni

Come la maggior parte dei glucocorticoidi, anche il metilprednisolone possiede attività antinfiammatoria, immunosoppressiva e antiallergica, sebbene possa essere utilizzato in altre numerose patologie:

  • Affezioni oftalmiche: per alcune affezioni, anche gravi, a carico delle strutture dell'occhio, come ulcere marginali corneali allergiche, congiuntivite allergica, herpes zoster oftalmico, cheratite.
  • Traumi midollari: in protocolli ormai standard, frutto della fondamentale ricerca di Bracken et al. nel 1990, si ricorre a mega dosi di metilprednisone usati tempestivamente rispetto all'evento traumatico (max 8 ore), per la prevenzione delle sequele dei traumi spinali.

Le 4 metanalisi fin qui condotte sull'uso del metilprednisolone nel trattamento dei traumi spinali danno esiti confondenti e pongono dubbi sulla reale efficacia di questa pratica terapeutica ormai ampiamente diffusa in ambito traumatologico.

Effetti avversi

Trattandosi di un potente glucocorticoide, gli effetti avversi sono quelli dei glucocorticoidi. In casi di terapia particolarmente prolungata, si possono verificare squilibri del bilancio elettrolitico, perdita di calcio e quindi osteoporosi, miopatia, debolezza muscolare, ulcera, esofagite, pancreatite. Viene ritardato il processo di cicatrizzazione, la cute si fa più sottile, fragile, i vasi sanguigni vengono indeboliti, si ha redistribuzione del grasso corporeo, petecchie, ecchimosi, eritemi facciali. A livello centrale si possono verificare vertigini, cefalea, convulsioni, irregolarità endocrine, variazioni dell'asse ipofisi-surrene.

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