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Peste di Cipriano
Peste di Cipriano epidemia | |
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Patologia | vaiolo, influenza o febbre emorragica |
Luogo | Impero romano |
Nazione coinvolta | civiltà romana |
Periodo | 249 - 262 |
Dati statistici | |
La peste di Cipriano fu una pandemia che colpì l'impero romano dal 249 al 262 d.C. circa.
Si pensa che l'epidemia abbia causato diffuse carenze di manodopera per l'agricoltura e per l'esercito romano, indebolendo gravemente l'impero durante la crisi del terzo secolo.
Il suo nome moderno commemora San Cipriano, vescovo di Cartagine, uno scrittore paleocristiano che fu testimone e descrisse la malattia nel suo trattato De mortalitate.
L'eziologia dell'epidemia è altamente speculativa, a causa della scarse evidenze, ma i sospetti includono il vaiolo, una pandemia influenzale e la febbre emorragica virale da filovirus.
Eziologia
Lo storico William Hardy McNeill afferma che sia la precedente peste antonina (166–180) che la peste di Cipriano furono i primi salti di specie all'umanità di due diverse malattie da ospiti animali, una di vaiolo e una di morbillo, non necessariamente in questo ordine. Dionysios Stathakopoulos afferma che entrambi i focolai erano di vaiolo.
Secondo lo storico Kyle Harper, i sintomi attribuiti dalle antiche fonti alla peste di Cipriano corrispondono meglio a una malattia virale che causa una febbre emorragica, come l'ebola, piuttosto che il vaiolo. Al contrario, egli sostiene che la peste antonina sia stata causata dal vaiolo.
Bibliografia
- Cipriano di Cartagine, L'epidemia ovvero La condizione mortale, a cura di Fabio Gasti, Milano, La Vita Felice, 2022.