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Piper methysticum

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Kava
Piper methysticum
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Magnoliidi
Ordine Piperales
Famiglia Piperaceae
Genere Piper
Specie P. methysticum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Piperales
Famiglia Piperaceae
Genere Piper
Specie P. methysticum
Nomenclatura binomiale
Piper methysticum
G.Forst.

La kava o kava-kava (Piper methysticum G.Forst.) è una pianta arbustiva della famiglia delle Piperacee originaria del Pacifico occidentale.

Etimologia

L'epiteto specifico deriva dal termine greco latinizzato methysticum per ‘intossicante’. Il nome comune kava(-kava) deriva dalle lingue dell'area di origine della pianta, tongano e marchesano. Nel mondo, il termine kava è utilizzato per riferirsi, oltre che alla pianta, sia alle radici e ai rizomi essiccati messi in commercio come integratori, sia alla bevanda il cui consumo è diffuso tra le popolazioni della Polinesia (comprese le isole Hawaii), della Melanesia, della Micronesia, oltre che in Australia.

Descrizione

La kava è un arbusto dioico sterile, che si riproduce solo per via vegetativa. Ha foglie larghe cordiformi. Il rizoma è molto sviluppato e ramificato. I fiori sono riuniti in piccole infiorescenze a forma di spiga.

Farmacologia

I principi attivi della kava sono dei derivati fenilpropanici detti kavalattoni, tra i quali ne sono stati identificati almeno 18, di cui almeno 15 sono psicoattivi. Solo sei, però, producono effetti significativi e la loro concentrazione relativa può variare a seconda della varietà e dei metodi produttivi generando effetti diversi.

Principi attivi

I principali componenti responsabili dell'azione psicoattiva degli estratti sono la kavainaa, diidrokavainaa, metisticina, diidromiristicina, yangoninaa e desmetossiangonina. Solo questi sono responsabili del 96% dell'azione farmacologica della pianta. Componenti minori sono Flavocaine, Calconi e componenti responsabili dell'attività tossica però non presenti nelle radici, come pipermetistina e altri alcaloidi.

Farmacodinamica

L'attività terapeutica è dovuta alle seguenti attività biologiche:

  • Potenziamento dell'attività del recettore GABAA (da parte di kavaina, diidrokavainaa, metisticina, diidromiristicina e yangonina), similmente alle benzodiazepine.
  • Inibizione del reuptake di norepinefrina (da parte di kavaina e metisticina) e probabilmente della dopamina (da parte di kavaina e desmethoxyyangonina), che potrebbero avere effetto antidepressivo.
  • Legame al recettore cannabinoide CB1 (da parte di yangonina).
  • Inibizione dei canali del sodio voltaggio dipendenti e dei canali del potassio voltaggio dipendenti (da parte di kavaina e metisticina).
  • Inibizione delle MAO-B (da parte dei 6 maggiori kavalattoni).

Il legame con il recettore GABA potrebbe essere responsabile delle proprietà ansiolitiche e sedative, similmente ad alcuni ansiolitici, mentre l'aumento della dopamina nel nucleus accumbens dovuta all'inibizione del suo reuptake e delle MAO-B potrebbe essere responsabile delle proprietà leggermente stimolanti che contrastano quelle sedative. Inoltre l'inibizione delle MAO-B potrebbe avere effetti protettivi nei confronti del sistema nervoso centrale. L'Inibizione dei canali voltaggio dipendenti è alla base dell'effetto ansiolitico e stabilizzante dell'umore di alcuni farmaci. Inoltre induce effetti sul sistema della serotonina responsabili del miglioramento della qualità del sonno.

L'insieme bilanciato di queste azioni genera complessivamente un'azione ansiolitica e leggermente sedativa, senza però generare effetti marcati sulle capacità cognitive e stordimento tipico invece dei sedativi benzodiazepinici (come diazepam e alprazolam).

Consumo

Può essere consumato sotto forma di infusi delle radici o di estratti essiccati, che possono inoltre essere contenuti in capsule. Gli effetti dipendono dalla varietà consumata, metodo di preparazione, età della pianta e modalità di assunzione. In genere, si può affermare che le specie più nobili producono uno stato di rilassamento, ansiolitico e benessere senza diminuzione delle capacità cognitive.

Il suo potere ansiolitico è stato trovato essere sovrapponibile a quello delle benzodiazepine. A differenza di queste non induce però fenomeni di dipendenza e tolleranza. Le radici della pianta sono comunemente utilizzate per produrre degli estratti dagli effetti ansiolitici, distensivi e anti-dolorifici e ciò ne ha promosso la scoperta nel mondo occidentale come fitoterapico per gli stati ansiosi e l'insonnia.

Particolare attenzione è stata rivolta alla sua possibile epatotossicità e ciò ha avuto ampia risonanza nei media. Tuttavia l'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che il consumo moderato di estratti acquosi delle radici di Kava, prodotti con adeguati standard qualitativi, non presenta particolari rischi per la salute. Rischi potrebbero invece sussistere quando ad essere consumati sono estratti di bassa qualità contenenti altre parti della pianta, oltre alle radici, prodotti con solventi organici e che contengono un'eccessiva quantità di composti potenzialmente tossici.

In via precauzionale, il ministero della salute ha vietato la vendita di prodotti omeopatici a base di Kava. Tuttavia non è illegale l'acquisto ed il possesso di prodotti a base di tale pianta.

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Collegamenti esterni

Controllo di autorità LCCN (ENsh87007857 · J9U (ENHE987007541539305171

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