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Racemorfano
Racemorfano | |
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Caratteristiche generali | |
Massa molecolare (u) | 257,377 |
Numero CAS | 297-90-5 |
Numero EINECS | 206-048-0 |
Indicazioni di sicurezza | |
Il racemorfano è un potente analgesico morfinosimile, di azione più intensa di quella della morfina e più prolungata. Ha effetto stupefacente e può dare abitudine e fenomeni di astinenza al cessare della somministrazione. Il suo uso deve quindi essere circondato da tutte le cautele consigliate per la morfina e gli altri analoghi stupefacenti. È in generale ben tollerato e scevro di azioni secondarie moleste. Si somministra per via orale o parenterale (eccezionalmente anche endovenosa) alla dose di 1-5 mg, a seconda dell'età, peso corporeo e intensità del dolore.
È una polvere cristallina bianca, con sapore amaro, solubile in alcool, poco solubile in acqua ed in cloroformio, pochissimo solubile in etere. Fonde a 195-197°, 193-195°. Una soluzione acquosa al 2% ha pH fra 5 e 5,6.
Reazioni di identificazione: 1) 1 mg circa di prodotto, posto in una capsulina di porcellana, trattato: a) con 5 gocce di una soluzione allo 0,1% di molibdato di sodio in acido solforico, si scioglie con colorazione giallo verde; b) con 5 gocce di una miscela costituita da 2 cm³ di aldeide formica al 40% e 100 cm³ di acido solforico, dà una soluzione colorata in giallo-bruno che vira al giallo-verde diluendo la massa 1:1 con acqua. 2) Si sciolgano, in tubo da saggio, 0,05 g circa di prodotto in 5 cm³ circa di acqua e si addizionino 5 gocce di acido nitrico e 2 cm³ di nitrato d'argento al 5%: si ha un precipitato giallo, che si scioglie lentamente in ammoniaca (reazione dei bromuri).
Saggi di purezza. 1) Il prodotto essiccato a 120° per 4 ore non deve perdere più del 3% del proprio peso. 2) Si inceneriscano cautamente 0,50 g di prodotto in un crogiuolo di platino, dopo raffreddamento si aggiunga 1 cm³ di acido solforico, si scaldi con cautela e, a cessazione dei fumi di anidride solforica, si calcini fino a peso costante: il residuo non deve superare lo 0,1%.
Determinazione quantitativa: In un imbuto separatore della capacità di 120-150 cm³ si sciolgano in 20 cm³ di acqua 0,20 g circa di prodotto, esattamente pesati, si aggiunga 1 g di bicarbonato sodico, si agiti a lungo e si estragga 8 volte con porzioni di circa 25 cm³ di miscela cloroformio-etere (1:2); gli estratti, riuniti in un imbuto separatore di capacità appropriata, si lavino per tre volte con 5 cm³ di acqua, si trattino le acque di lavaggio con una porzione di 10 cm³ di miscela cloroformio-etere, porzione che viene unita agli estratti primitivi. La fase cloroformio-etere degli estratti riuniti si estragga con 10 cm³ di acido cloridrico normale, poi con 5 cm³ di acqua, senza agitare, quindi 4 volte, mediante agitazione, con 10 cm³ di acqua. Nelle soluzioni di acido cloridrico e nelle acque di lavaggio riuniti in una bevuta, si titoli l'eccesso di acido con idrato sodico N/10. Ad 1 cm³ di acido cloridrico N/10 corrispondono 0,02574 g di 3-ossi-N-metil-morfinano base (Racemorfano base) e 0,03383 g del corrispondente bromidrato, il cui contenuto deve essere compreso fra 98,5 e 101,5%.