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Sociodramma
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Sociodramma

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Sociodramma sulla famiglia Pirandello al Teatro Valle di Roma (Archivio Plays)

Il sociodramma è un metodo di improvvisazione teatrale di gruppo inventato a Vienna negli anni Venti del Novecento dallo psichiatra romeno Jacob Levi Moreno, che utilizza la stessa metodologia e le stesse tecniche dello psicodramma con finalità più culturali che cliniche.

Il focus del sociodramma è collettivo e gruppale. La conduzione è più orizzontale (orientata sul tema) che verticale (tesa ad approfondire il discorso del singolo partecipante). Rispetto allo psicodramma, rivestono particolare importanza le tecniche del role playing e della sociometria d'azione. Oltre che in allestimenti teatrali, il sociodramma ha la sua applicazione socio culturale nell'insegnamento, nella formazione aziendale, nelle comunità terapeutiche, nella riabilitazione, nella terapia di gruppo, nella terapia familiare, nella prevenzione delle dipendenze e nel lavoro terapeutico su traumi collettivi.

Storia

L'interesse di Moreno per la dimensione sociale dell'esperienza umana e per i ruoli collettivi è precoce e risale a quando, da studente di filosofia e medicina a Vienna, era solito frequentare i parchi della capitale austriaca e organizzare improvvisati giochi di ruolo con i bambini. Nel 1921 fonda il Teatro della spontaneità, basato sull'improvvisazione e sul coinvolgimento del pubblico, e la sera del 1º aprile 1921 ebbe luogo la prima dimostrazione di quello che in seguito venne chiamato sociodramma: dopo aver affittato il Komodienhaus, Moreno lasciò una poltrona vuota sul palcoscenico, invitando i presenti a sedervisi e ad agire il ruolo del Re. Successivamente Moreno affina i suoi studi sui gruppi e sulla microsociologia e fonda la sociometria, disciplina che studia le interazioni all'interno dei gruppi sociali. È però solo dopo l'emigrazione negli Stati Uniti d'America (nel 1926), che, con l'aiuto della moglie Zerka, sistematizzerà le sue intuizioni e le sue teorie sullo psicodramma e il sociodramma.

Campi di applicazione

Dickens e Il Canto di Natale (Rai Sat)

La conduzione di un sociodramma (o socioplay) ha un andamento e uno stile più discorsivi che analitici. I temi di un sociodramma possono essere di genere politico, artistico, sociale-ecologico, di costume ma pure etico o culturale, partendo da una tematica psicologica, da un libro, da uno spettacolo teatrale, da un film o perfino da un karaoke. Il sociodramma di Ottavio Rosati sul Canto di Natale di Dickens, trasmesso da RaiSat nei giorni di Natale del 2007, contiene un video-karaoke del fantasma di Marley con i sottotitoli delle battute del personaggio di Scrooge. Anche oggi chiunque può recitarlo davanti al computer per interagire col fantasma di Marley, dando così vita a un sociodramma fuori dal tempo e dallo spazio. L'attore Francesco Carnelutti, coinvolto dal ruolo dello spettro, non batte le palpebre per sette minuti.

Un sociodramma in teatro si basa sull'inversione dei ruoli tra platea e palcoscenico: gli spettatori si alzano in piedi, entrano in scena e interagiscono con i personaggi e con gli attori di professione che, a loro volta, assumono le funzioni di Ego ausiliari nei giochi del pubblico. Per tutta la durata del socioplay i partecipanti collaborano col conduttore dell'evento e tra loro stessi come fanno i fedeli nel momento della Messa in cui il sacerdote officiante invita i fedeli allo Scambio della Pace attraverso un gesto o un contatto in segno di fratellanza.

Agli inizi del Novecento, intuendo l'avvento di Internet con il modello delle reti e con la sociometria, Moreno mira a superare in un'ottica attiva e interattiva, la classica concezione della catarsi a teatro di Aristotele espressa nella Poetica. Inoltre la catarsi del sociodramma sul piano terapeutico precisa e completa la catarsi endopsichica dello spettatorea in platea, basata sui concetti di proiezione e identificazione, che Freud formula nel saggio Personaggi psicopatici sulla scena.

Con Sette Emozioni Ottavio Rosati nel 2019 ha realizzato, all'Off/Off Theatre di Roma e alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, una serie di video-sociodrammi tra palco e platea dedicati alle scoperte scientifiche del neurologo Jaak Panksepp.

Sociodramma biblico su Giacobbe alla Kunst-Station di Colonia (2015)
Sociodramma biblico su Giacobbe alla Kunst-Station di Colonia (2016)

Notevole importanza e diffusione nell'ambito del sociodramma riveste il Bibliodramma che non sempre è condotto da un terapeuta specializzato in psicodramma essendo comunque in linea con l'ispirazione religiosa di Moreno presente in opere giovanili come Le parole del padre. Il bibliodramma infatti invita i partecipanti a dare vita a episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento non solo con le parole ma con la rappresentazione a soggetto.

Tra i bibliodrammi a orientamento analitico, realizzati in Europa, The Struggle for Jacob (2016) organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana di Roma alla chiesa-galleria Kunststation di Colonia. Rosati diresse questo sociodramma, con la collaborazione della biblista Emanuela Zurli, nell'ambito di un ritiro spirituale per un gruppo di artisti europei in gara per realizzare a St. Peter Köln un'installazione artistica sulla figura di Giacobbe. Il diario del conduttore sostiene che l'andamento e i contenuti di un sociodramma biblico sono influenzati dalle dinamiche di gruppo e dal sistema in cui si svolge.

Lo stesso psicodrammatista nel 2011 ha realizzato Un Teatro fatto in casa, un nuovo genere di sociodramma in situ con riprese video, nel teatrino e nelle stanza da pranzo della casa romana del pittore Fausto Pirandello figlio di Luigi Pirandello dove, decenni prima, erano accaduti gli eventi che il sociodramma analizzava e ristrutturava con l'avvocato Pier Luigi Pirandello (figlio di Fausto) e gli studenti di psicologia del gruppo. Il tema dei rapporti tra Moreno e Pirandello in Italia è stato al centro di Fantasmi un lungo socioplay diacronico (2002-2012) imperniato sulla trilogia del Teatro nel teatro e la partecipazione di Leo Gullotta nel ruolo di Luigi Pirandello. Questa serie di socioplay con la regia di Ottavio Rosati ha collegato tre Teatri Stabili italiani (Torino, Roma, Catania), Cinecittà Holding e diversi gruppi di spettatori-partecipanti.

Alcuni sociodrammi elaborano problemi o conflitti di gruppi reali (cioè che già esistono) nell'ambito del lavoro, sia in aziende o industrie in difficoltà che in comunità terapeutiche o strutture assistenziali. L'intervento spesso riguarda problemi economici e contrattuali di operatori e assistenti in conflitto tra la volontà di esprimere il proprio disagio e il timore del licenziamento. In questo caso la conduzione del gruppo può mettere l'inconscio dello psicodrammatista in difficoltà contro-transferali dovute alla resistenza dei partecipanti. Il superamento dell'ambivalenza del gruppo, soprattutto quando il setting comprende delle riprese video, richiede competenze analitiche e sistemico-relazionali.

sociodramma eno-gastronomico di Rai Sat dellaserie Il Pappafreud
Il Pappafreud a Napoli (Archivio Plays)

Altri tipi di sociodramma non elaborano un problema comune ma propongono un tema che può interessare le persone che si incontrano per la prima volta. Un esempio di socioplay di argomento eno-gastronomico è la serie in 21 puntate de Il Pappafreudrealizzata nei mercati di Roma e Napoli e trasmessa in televisione da RaiSat Gambero rosso.

Ne Il Rischio della Felicità (Plays), realizzato a Siena nel 2011 per la prevenzione della tossicodipendenza, il socioplay aveva una complessa struttura in tre tempi e utilizzava omaggi floreali, distribuzione di bibliografie, megafoni e due cacatua parlanti come ego ausiliari comici per far uscire i partecipanti dalle barriere sociali e riscaldarli all'azione spontanea. Il format di Rosati e Santioli mirava all'incontro improvvisato di due gruppi: quello dei cittadini e dei turisti adulti che passavano per strada e quello di trecento studenti delle scuole superiori che consegnavano loro delle lettere su come immaginavano il proprio futuro, chiedendo una lettera di risposta. Dal follow-up del sociodramma su WhatsUp emersero vari incontri significativi: una ragazza, infelice perché non aveva potuto studiare musica, consegnò la sua lettera a un'insegnante di pianoforte che la accolse gratuitamente come allieva. I ragazzi che non avevano ricevuto risposta alla loro lettera erano delusi o tristi, mai indifferenti.

Sociodramma e psicocinema

La formula dello Psicocinema teorizzata da Moreno negli anni Quaranta si basa sull'idea che la registrazione televisiva o cinematografica di uno psicodramma lo possa trasformare in sociodramma grazie alla possibilità di trasmettere l'incontro a un gruppo potenzialmente infinito di spettatori, allargato nello spazio e nel tempo rispetto a quello del setting di partenzaI partecipanti, assenti dal gruppo ma presenti da casa, possono comunque allargare la risonanza della catarsi e interagire coi protagonisti del gioco inviando i loro commenti e sharing (condivisioni). Il prototipo storico dello psicocinema è costituito da Psychodrame un filmato sperimentale del 1956 con la regia di Roberto Rossellini, realizzato dalla Radio Televisione Francese e mai trasmesso.

Nel 1991 Rai3 è stata la prima emittente televisiva a realizzare, sotto la direzione di Angelo Guglielmi, l'estensione sociodrammatica di una serie di psicodrammi producendo il programma Da Storia nasce Storia di Ottavio Rosati con la regia televisiva di Claudio Bondi, allievo di Rossellini. Il programma è andato in onda in seconda serata con notevole successo di critica e pubblico e un'interazione sociodrammatica degli spettatori a conferma dell'intuizione di Moreno.

Nuove articolazioni di sociodramma e psicocinema caratterizzano il setting de Il Rischio della Felicità (2012) un socioplay che prevedeva la realizzazione di due diversi tipi di video: uno fatto dai ragazzi stessi e quello dei conduttori, che utilizzavano cinque videocamere per un lungometraggio multiangolo di durata integrale e senza montaggio che consentisse di ripercorrere ogni momento del sociodramma. Questo nuovo genere di video, allora fruibile su piattaforma Ipad, consente, con un movimento del dito sullo schermo, di cambiare all’istante inquadratura, muovendosi dal centro a Nord, Sud, Est e Ovest. Tale sistema di visione, interattivo, aperto e finalizzato alla ricerca di dettagli, rientra nelle nuove frontiere del sociodramma e dello psicocinema di Moreno perché consente di analizzare all'infinito i vari momenti psicodrammatici attivati da un evento con centinaia di partecipanti.

Galleria d'immagini

Bibliografia

  • Giovanni Boria, Psicoterapia psicodrammatica, Angeli, Milano, 2011.
  • Peter Felix Kellerman , Sociodrama and Collective Trauma, Jessica Kingsley Publisher, 2007.
  • Grete Anne Leutz, Rappresentare la vita, Borla, Roma, 1987.
  • Claude Lorin, Trattato di psicodramma infantile, Magi, Roma, 1999.
  • Giampaolo Mazzara, Vite urlate - adolescenti e psicodramma, Angeli, Milano 1994.
  • Jacob Levi Moreno, Manuale di psicodramma - vol.1: Il teatro come terapia (a cura di Ottavio Rosati), Ubaldini, Roma, 1985.
  • Jacob Levi Moreno, Zerka Toeman Moreno Manuale di psicodramma - vol. 3: Tecniche di regia psicodrammatica (a cura di Ottavio Rosati), Ubaldini, Roma, 1986.
  • Jacob Levi Moreno, Zerka Toeman Moreno,Gli spazi dello psicodramma (da Psychodrama - vol. 2) (a cura di Ottavio Rosati), Di Renzo, Roma, 1995.
  • Jacob Levi Moreno, Il profeta dello psicodramma (a cura di Ottavio Rosati), Di Renzo, Roma, 2002.
  • Jacob Levi Moreno, Le parole del padre (a cura di Joe Quercia), ed. Phasar, 2014.
  • Jacob Levi Moreno,Who shall survive? - Principi di sociometria, psicoterapia e sociodramma (a cura di Maurizio Gasseau) Di Renzo, Roma, 2007
  • Zerka Toeman Moreno, Per sognare ancora (a cura di Joe Quercia), ed. Phasar, 2017.
  • Ottavio Rosati, Da Storia nasce Storia, prefazione di Fernanda Pivano, Nuova Eri - Rai, 2004.
  • Anne Ancelin Schutzenberger, Lo psicodramma, Di Renzo, Roma, 2008.

Voci correlate


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