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Talco
Talco | |
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Classificazione Strunz | 9.EC.05 |
Formula chimica | Mg3Si4O10(OH)2 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | monoclino |
Classe di simmetria | prismatica |
Parametri di cella | a = 5,27 b = 9,12 c = 18,85 |
Gruppo puntuale | (2/m) |
Gruppo spaziale | C 2/c |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,82 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 1 |
Sfaldatura | perfetta secondo {001} |
Frattura | |
Colore | bianco, verde pallido, brunastro, giallastro, grigio chiaro, nero o con chiazze nere, rosa. |
Lucentezza | vitrea, madreperlacea |
Opacità | traslucido |
Striscio | bianco |
Diffusione | abbondante |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
Il talco è un minerale, un fillosilicato di magnesio, molto diffuso sulla Terra e il cui uso è noto sin dall'antichità. Il nome deriva dall'arabo talq e può essere abbreviato in TLC.
Indice
Abito cristallino
Cristalli tabulari. La struttura cristallina del talco è come quella della pirofillite con l'unica differenza che i siti ottaedrici del reticolo sono occupati dal magnesio invece che dall'alluminio; pertanto, il talco è un fillosilicato triottaedrico.
Nella sua composizione chimica possono essere presenti, talora, l'alluminio, il titanio, il ferro ferroso e il manganese, che sostituiscono, rispettivamente, il silicio e il magnesio.
Origine e giacitura
Il talco è un minerale di origine secondaria, presente sia nelle rocce eruttive, sia, di frequente, in quelle metamorfiche, delle quali può anche essere il componente principale: in questo caso si parla di talcoscisti.
Invece, la genesi dei suoi giacimenti può essere dovuta a metamorfismo regionale di rocce basiche o di dolomie silicee, oppure di calcari dolomitici a silicati magnesiaci.
Infine, i giacimenti possono essersi originati anche per apporto di fluidi ricchi in anidride carbonica e di silice, su rocce ultrabasiche, oppure per metamorfismo di contatto in rocce sedimentarie.
Forma in cui si presenta in natura
Il talco si rinviene in scaglie, piccoli cristalli, masse compatte scagliose o granulari, lamine a contorno pseudoesagonale riunite in aggregati a rosetta oppure in gruppi globulari stellati.
Caratteri fisico-chimici
Viene preso come valore di riferimento per la durezza, avendo valore 1 nella scala di Mohs. Untuoso al tatto, è un cattivo conduttore di calore. La variazione più o meno accentuata delle proprietà ottiche del talco può essere prodotta dalle piccole quantità di ioni sostituenti (titanio, manganese, ecc.) oppure dall'acqua assorbita. Ha luminescenza a volte bianca, bianco-verdastra, gialla, crema, bruna, verde, blu, rosa. Le lamine di talco sono flessibili ma non elastiche.
È inattaccabile dagli acidi, anche se concentrati, ed è infusibile al cannello. Sottoposto a riscaldamento, alla temperatura di 900 °C perde completamente l'acqua, che contiene tutta in forma ossidrilica. È, inoltre, un potente assorbente di grassi.
Località di estrazione
Ricchi giacimenti di talco si hanno nella Stiria, in Austria; a Madras, in India; in Canada; nei Pirenei; nell'Australia meridionale e in vari stati degli USA: Vermont, Massachusetts, New York, Carolina del Nord, New Jersey.
Giacimenti italiani di talco, la cui produzione sfiora le 100.000 tonnellate annue di minerale, si trovano nella miniera di Malzas a Perrero e in quella di Fontane a Salza di Pinerolo, nella Valle Germanasca (provincia di Torino); a Verrès e a Emarèse, in Valle d'Aosta; a Lanzada nella Miniera Brusada Ponticelli e a Torre di Santa Maria, in provincia di Sondrio; nella Malga di Monte Grande, in Val di Vizze, presso Vipiteno, e in masserelle alla Zosen Alpe, sopra la Valle dei Molini, in provincia di Bolzano; al Monte Dragnone, comune di Zignago, in provincia della Spezia; al Monte della Brugiana, sopra Massa, in Toscana; infine a Orani, in provincia di Nuoro.
Varietà
La varietà compatta di talco prende il nome di steatite, o pietra saponaria, utilizzata fin dai tempi più remoti in Cina per produrre oggetti ornamentali.
Saggi di riconoscimento
È possibile riconoscere il talco col metodo della fusione alcalina. Si prende un campione di talco in polvere e lo si mescola in rapporto 1:1 con bisolfato di potassio in forma solida; si fa quindi riscaldare la miscela solida su fiamma con l'ausilio di un coccio termoresistente fino a fusione (le due sostanze hanno un punto di fusione molto differente; con l'ausilio di una spatola da laboratorio si mescola la fase solida di talco altofondente con la fase liquida di KHSO4 bassofondente per velocizzare ed ottimizzare il processo). Una volta fatta raffreddare la miscela si riprende con HCl diluito e si filtra il tutto. Il saggio va eseguito sul filtrato che conterrà cationi Mg2+ in soluzione acquosa a cui si aggiungono poche gocce di magneson e NaOH diluito fino a basicità; se compare un precipitato aggregato in fiocchetti color fiordaliso il test è positivo.
Usi
Il talco trova largo impiego nell'industria delle materie plastiche come carica minerale: un paraurti di un'auto può infatti contenere fino al 40 % di talco. Oltre che come carica minerale, è molto usato come assorbente delle peci e come patina nell'industria della carta; come lubrificante secco e come carica nell'industria della gomma; come agente fluidificante nell'industria ceramica; come additivo nella produzione di mangimi. Viene adoperato nella preparazione di pitture, vernici e stucchi nonché nella cosmesi e nella farmacopea quando è di elevata purezza. Era anche utilizzato nel processo di raffinamento del riso per renderlo brillante, ma ormai, grazie alla qualità di lavorazione e all'uso di macchine sempre più avanzate, non è più necessario. Inoltre, avendo l'autorità sanitaria decretato la tossicità del talco per inalazione durante la lavorazione, questa tecnica è stata abbandonata.
Il nome “talco borato” identifica un prodotto a base di talco e acido borico.
Rischi per la salute
Le polveri di talco sono ritenute pericolose per i polmoni dei lavoratori dell'industria mineraria estrattiva e per gli addetti alla sua manipolazione, a causa della possibile presenza di piccole quantità di quarzo e/o asbesto, che per inalazione potrebbero causare talcosi.
Da tempo però anche le polveri aspersorie per il corpo (talco semplice o talco borato, presenti in molte polveri per bambini) sono sospettate di nuocere alla salute per inalazione. In proposito sono stati espressi pareri contrastanti. Per evitare o quantomeno ridurre i rischi, molte industrie ora stanno sostituendo in tutto o in parte il talco delle polveri aspersorie con creme contenenti amidi in emulsione. Qualunque polvere che vada nei polmoni, d'altra parte, ne limita almeno temporaneamente la funzionalità.
Controversie legali
Nel febbraio 2016, in esito a un'azione legale contro Johnson & Johnson, una giuria di St. Louis (Missouri, USA) ha riconosciuto un risarcimento di 72 milioni di dollari alla famiglia di una donna deceduta per cancro alle ovaie. La famiglia ha sostenuto che la causa del suo cancro fosse stata l'uso di polvere di talco.
Nel maggio 2016, a una donna del Sud Dakota (USA) è stato riconosciuto un risarcimento di 55 milioni di dollari come esito di un'altra azione legale contro Johnson & Johnson. La donna ha usato il prodotto Johnson & Johnson Baby Powder per più di 35 anni prima che le fosse diagnosticato un cancro alle ovaie nel 2011.
Nell'ottobre 2016 un risarcimento di 70,1 milioni di dollari è stato riconosciuto, da una giuria di St. Louis, a una donna della California che aveva usato Johnson & Johnson Baby Powder per 45 anni. Ma nello stato del New Jersey, in cui c'è la casa madre della Johnson & Johnson, un giudice ha recentemente respinto due altre cause legali, decidendo che non sussistessero prove affidabili che il talco causi cancro ovarico, una malattia relativamente rara.
Voci correlate
Altri progetti
Altri progetti
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «talco»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su talco
Collegamenti esterni
- (EN) Talco, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Mineraldata, su mindat.org.
- Webmineral, su webmineral.com.
- Scopriminiera, storia delle miniere di talco di Prali, su scopriminiera.it.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 38735 · LCCN (EN) sh85132075 · BNF (FR) cb11981709s (data) · J9U (EN, HE) 987007558436605171 · NDL (EN, JA) 00565136 |
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