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Teplizumab
Teplizumab | |
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Caratteristiche generali | |
Massa molecolare (u) | circa 150 000 kDa |
Numero CAS | 876387-05-2 |
DrugBank | DB06606 |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione |
endovenosa |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | 4,5 giorni |
Indicazioni di sicurezza | |
Il teplizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato usato per ritardare la progressione del diabete mellito di tipo 1, agendo contro l'antigene CD3 dei linfociti T. Il suo impiego è stato approvato negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration (FDA) nel novembre 2022.
Usi
È stato approvato l'uso del teplizumab nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1, in stadio II, allo scopo di ritardare la progressione allo stadio III della malattia; la somministrazione è per via endovenosa, con un'infusione al giorno per 14 giorni. È possibile che l'azione terapeutica del teplizumab derivi dalla sua capacità di legarsi ai linfociti T citotossici (linfociti CD8+), i quali, in caso di determinate modificazioni, vanno ad attaccare le cellule beta del pancreas, inattivandole e causando così il diabete. Uno studio clinico condotto nel 2019 ha evidenziato che i pazienti a cui era stato somministrato il teplizumab avevano ricevuto un minor numero di diagnosi di diabete (il 43% di loro) rispetto ai pazienti, sempre prediabetici, a cui era stato somministrato il placebo (il 72% di loro aveva ricevuto una diagnosi di diabete nello stesso lasso di tempo).
Effetti collaterali
L'assunzione di teplizumab provoca una linfopenia transitoria che si risolve spontaneamente. Di conseguenza, come per alcuni anticorpi monoclonali che modificano l'espressione e l'azione dell'antigene linfocitario CD3, può verificarsi una riattivazione del virus di Epstein-Barr in pazienti precedentemente infettati dal virus. Altri effetti avversi documentati sono la neutropenia, l'aumento dei valori ematici di transaminasi, anemia, trombocitopenia, vari tipi di reazioni di ipersensibilità e tempesta di citochine.