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Tigeciclina

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Tigeciclina
Nome IUPAC
N-[(5aR,6aS,7S,9Z,10aS)-9-[ammino(idrossi)metilidene]-4,7-bis(dimetilammino)-1,10a,12-triidrossi-8,10,11-triosso-5,5a,6,6a,7,8,9,10,10a,11-decaidrotetracen-2-yl]-2-(tert-butilammino)acetammide
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare C29H39N5O8
Massa molecolare (u) 585,65 g/mol
Numero CAS 220620-09-7
Numero EINECS 685-736-6
Codice ATC J01AA12
PubChem 5282044 CID 5282044
DrugBank DB00560
SMILES
CC(C)(C)NCC(=O)NC1=CC(=C2C(=C1O)C(=O)C3=C(C4(C(CC3C2)C(C(=C(C4=O)C(=O)N)O)N(C)C)O)O)N(C)C
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeutica Glicilcicline
Teratogenicità classe D (valutazione ADEC)
Modalità di
somministrazione
endovena
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità NA
Metabolismo Non metabolizzato
Emivita 42.4 ore
Escrezione biliare, renale
Indicazioni di sicurezza

La tigeciclina è un antibiotico glicilciclinico sviluppato da Francis Tally e prodotto dalla casa farmaceutica Wyeth con il nome di Tygacil. Ha ricevuto l'approvazione della Food and Drug Administration (FDA) il 17 giugno 2005. È stato sviluppato in seguito agli episodi di resistenza agli antibiotici di alcuni batteri che sviluppano pompe di efflusso, quali Staphylococcus aureus e Acinetobacter baumannii.

Meccanismo d'azione

La tigeciclina è un batteriostatico che interferisce con la sintesi delle proteine batteriche legandosi in modo reversibile alla subunità ribosomiale 30S, bloccando l'entrata dell'ammino-acil tRNA nel sito A del ribosoma.

Dosaggi

La tigeciclina è somministrata per infusione venosa lenta (da 30 a 60 minuti). La dose iniziale è di 100 mg, seguita da dosi di 50 mg ogni dodici ore. I pazienti con funzioni vitali compromesse possono necessitare di dosaggi più bassi. Ai pazienti con disfunzioni epatiche è solitamente prescritta una dose di mantenimento di 25 mg ogni dodici ore in luogo degli usuali 50 mg, l'alterazione renale non è invece motivo di variazione. Non sono previste dosi pediatriche, non essendo consigliata per i bambini, e non esistono forme di somministrazione orale.

Usi clinici

La tigeciclina è attiva contro i batteri Gram positivi e Gram negativi, compresi batteri resistenti alle tetracicline, e contro alcuni anaerobi. È attiva anche contro Staphylococcus aureus resistente alla meticillina e contro gli enterococchi resistenti alla vancomicina, anche se molti ceppi di Proteus e di Pseudomonas aeruginosa ne sono resistenti. È impiegata inoltre nelle terapie sperimentali contro il C. difficile. L'uso della tigeciclina deve essere riservato al trattamento delle infezioni complicate della cute e dei tessuti molli e delle infezioni complicate dell'addome causate da microrganismi resistenti a più antibiotici.

Effetti collaterali

La tigeciclina ha effetti collaterali simili a quelli delle tetracicline.

I più comuni tra questi sono diarrea, nausea e vomito. Nausea e vomito si protraggono solitamente per i primi due giorni della terapia.

Altri effetti indesiderati includono dolore nel sito di iniezione, gonfiore e irritazione.

È vietato l'utilizzo su bambini e donne in stato di gravidanza a causa dei danni provocati su ossa e denti.

Come per tutti gli antibiotici è possibile un aumento del numero di batteri resistenti.

Bibliografia

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  • Paolo Romanelli, Kerdel Franciso A, Trent Jennifer T, Manuale di terapia dermatologica, Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-3913-2.

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