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Labirintite
Labirintite | |
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Schematizzazione del labirinto osseo | |
Specialità | otorinolaringoiatria |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
MeSH | D007762 |
MedlinePlus | 001054 |
eMedicine | 856215 |
Sinonimi | |
Otite interna Neurite vestibolare | |
La labirintite, nota anche come otite interna o neurite vestibolare, è un'infiammazione di una zona dell'orecchio interno chiamata labirinto, con danneggiamento del sistema vestibolare. Essa si traduce in vertigini e possibile perdita dell'udito o presenza di acufene nelle orecchie. Può verificarsi come un singolo attacco, una serie di attacchi o come una condizione persistente che diminuisce da tre a sei settimane. Essa può essere associata a nausea, vomito. La neuronite vestibolare può anche essere associata al nistagmo.
Spesso la causa non è chiara; può essere provocata da un virus, ma può anche derivare da un'infezione batterica, da un trauma cranico, da condizioni estreme di stress, da un'allergia o come reazione ai farmaci. Il 30% delle persone colpite ha avuto raffreddore comune prima di sviluppare la condizione. Sia la labirintite batterica sia quella virale possono causare, in rari casi, la perdita permanente dell'udito. Sembra essere causata da uno squilibrio dell'ingresso neuronale tra l'interno sinistro e destro dell'orecchio interno.
La neurite vestibolare colpisce circa 3,5 per 100.000 persone all'anno. L'età tipica di esordio è tra i 30 e i 60 anni, mentre la maggioranza è tra i 40 e i 50 anni. Non vi è alcuna significativa differenza tra uomini e donne. Il suo nome deriva dai labirinti che ospitano il sistema vestibolare, che rileva cambiamenti nella posizione della testa.
Indice
Eziologia
Le cause che possono contribuire alla formazione della labirintite sono diverse, e cioè:
- un virus;
- un'infezione batterica;
- un trauma cranico;
- uno stress estremo;
- una reazione allergica a un certo farmaco;
- l'assunzione di alcol;
- un'infezione delle vie respiratorie superiori;
- una meningite;
- l'affaticamento;
Mentre le vertigini sono una situazione frequente, la vera labirintite è oggi una situazione piuttosto rara.
Sintomatologia
I sintomi principali della labirintite sono:
- La sensazione di vertigine, provocata da un non corretto funzionamento del sistema vestibolare, il quale è costituito dalle creste ampollari contenute nelle tre ampolle dei canali semicircolari, sensibili all'accelerazione angolare del capo e dalle macule ospitate in sacculo e utricolo che rilevano invece le accelerazioni lineari. Il cervello con le informazioni che riceve dal sistema vestibolare e con le indicazioni visive apporta le eventuali regolazioni necessarie perché il corpo resti in equilibrio. Se il sistema è affetto da labirintite, le informazioni che esso trasmette al cervello sono errate e possono provocare quella sensazione di vertigine che poi provocherà: nausea, malessere generale, forti mal di testa, vomito, disturbi dell'equilibrio, ecc.
- Grave instabilità, che impedisce perfino, in fase acuta, la stazione eretta, e costringe la permanenza a letto per qualche giorno. Questo perché la labirintite causa la modifica della disposizione del liquido contenuto nei canali auricolari, che serve a far percepire al cervello la posizione del corpo nello spazio;
- La manifestazione degli acufeni, dei fischi perenni e fastidiosi che si possono udire in momenti alternati, in fase iniziale della malattia, oppure di continuo, sintomo che si presenta nella fase cronica della malattia;
- Il peggioramento dell'udito può risultare un sintomo, che va riferito immediatamente al medico o a uno specialista.
- L'ansia cronica è un effetto collaterale della labirintite che può produrre tremori, palpitazioni cardiache, attacchi di panico e depressione. Spesso quest'ansia è uno dei sintomi iniziali della labirintite.
Manifestazioni cliniche
La labirintite si manifesta sotto diverse forme:
- Forma acuta - si manifesta improvvisamente su un lato del sistema vestibolare. La patologia può presentarsi come sierosa, con ipoacusia, nistagmo, vertigini, nausea, vomito, oppure purulenta, con vertigini, turbe dell'equilibrio, nausea e sordità. Le forme di labirintite sierose si risolvono abbastanza rapidamente senza creare particolari problemi, mentre le forme purulente possono causare danni permanenti, come insufficienze uditive e difetti dell'equilibrio irreversibili. Secondo i ricercatori, dopo il periodo iniziale il cervello riconosce che i dati che il sistema vestibolare gli trasmette sono errati, quindi li ignora e si affida al processo chiamato morsetto cerebellare per mantenere l'equilibrio del corpo. Le sensazioni di stordimento e vertigini miglioreranno leggermente permettendo al malato di camminare. Quest'ultimo, però, si sentirà instabile soprattutto al buio o su superfici morbide e irregolari come l'erba, un tappeto o la ghiaia. Il morsetto cerebellare può persistere anche per giorni o settimane dopo la lesione iniziale.
- Forma cronica - si manifesta con sintomi leggermente meno gravi, con però vertigini, nausea, vomito e malessere generale. Questo tipo di labirintite persiste solitamente per circa tre-quattro settimane dopo la lesione iniziale. Una volta superata la fase cronica il paziente non avrà più alcun sintomo.
Diagnosi
La diagnosi può essere fatta mediante una visita otorinolaringoiatrica, durante la quale lo specialista consiglierà al paziente gli esami da eseguire.
Terapia
La terapia mira alla cura dello stato vertiginoso in fase acuta mediante farmaci antiemetici ed eventuali sedativi. Spesso in fase acuta di una vera labirintite è necessario il ricovero, per la gravità della vertigine invalidante. Successivamente non è più necessaria alcuna terapia, se non qualora il compenso vestibolare tardasse a ristabilire l'equilibrio.
Danni
Il deficit uditivo è generalmente irreversibile e spesso totale, con conseguente sordità monolaterale, mentre le vertigini acute importanti persistono per qualche giorno senza interruzione. Poiché questo evento comporta la perdita totale della funzione labirintica del lato colpito, per un certo tempo (giorni, settimane, ma a volte anche mesi) persiste un vero e proprio problema di evidente instabilità che tende con il tempo a regredire progressivamente. Il cervello, infatti, tende a creare un compenso della funzione persa, affidandosi solo al labirinto sano rimasto funzionante.
Poiché la malattia comporta la distruzione dei recettori vestibolari del lato colpito, una volta recuperato l'equilibrio grazie al compenso vestibolare, non esiste più rischio di ricorrenza della vertigine. Qualora questa si verificasse nuovamente a distanza di tempo (sempre che la vertigine non derivi dall'altro lato), inevitabilmente la diagnosi fatta in precedenza di labirintite deve essere considerata sbagliata. Tutte le vertigini ricorrenti derivano infatti da una stimolazione di recettori, che per essere stimolati devono necessariamente essere in grado di rispondere.
Uso improprio del termine
La labirintite non è attualmente oggetto di discussione tra i vari specialisti, che generalmente concordano con quanto sopra. Il termine però, come già detto, viene spesso utilizzato impropriamente per indicare in senso generale le vertigini (dai pazienti, e purtroppo anche da alcuni medici non specialisti), o per indicare che la crisi di vertigine acuta deriva dall'orecchio. Al momento però non è stata dimostrata scientificamente alcun'altra sede di insorgenza di vertigine acuta, se non il labirinto, cioè l'orecchio interno, ma il meccanismo più frequente delle vertigini non è di tipo infiammatorio e quindi il termine labirintite non può essere utilizzato nemmeno per indicare in senso generico l'origine della vertigine acuta.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Labirintite, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.