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Pregabalin

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Pregabalin
Nome IUPAC
acido (S)-3-(amminometil)-5-metilesanoico
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare C8H17NO2
Massa molecolare (u) 159,23 g/mol
Numero CAS 148553-50-8
Numero EINECS 604-639-1
Codice ATC N03AX16
PubChem 5486971
DrugBank DB00230
SMILES
CC(C)CC(CC(=O)O)CN
Proprietà chimico-fisiche
Solubilità in acqua 1.13e+01
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
orale
Dati farmacocinetici
Emivita 5-6,5 ore
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine corrosivo
pericolo
Frasi H 318 - 361
Consigli P 280 - 305+351+338

Il Pregabalin è un antiepilettico-anticonvulsivante che trova indicazione specifica nel trattamento del dolore neuropatico centrale e periferico.

È utilizzato anche contro il disturbo d'ansia generalizzato (GAD), e contro il dolore neuropatico periferico causato da complicanze dell'algodistrofia (o distrofia simpatica riflessa).

È commercializzato da Pfizer come nome commerciale di Lyrica in dosaggi che partono da 25 mg fino a un massimo di 300 mg.

Farmacodinamica

Il pregabalin si lega alla subunità α2δ dei canali del calcio voltaggio-dipendenti del terminale presinaptico della via afferente dolorifica, diminuendone la conduttanza: in questo modo si riduce la quantità di neurotrasmettitori (come glutammato, noradrenalina, sostanza P) che viene esocitata dal neurone dolorifico di primo ordine, con conseguente riduzione dell’attivazione della via afferente dolorifica.

Non è in grado di interferire in modo diretto legandosi al recettore del GABA, ma può aumentarne la concentrazione tramite l'espressione dell'enzima GAD.

Effetti collaterali attesi

  • In seguito alla sospensione del trattamento con pregabalin può comparire sindrome da astinenza.
  • Il trattamento con pregabalin è stato associato a cambiamenti dell'umore, a comparsa di depressione fino a ideazione e comportamenti suicidari. Da una revisione condotta sui farmaci antiepilettici dalla FDA è stato evidenziato un lieve rischio di ideazione e comportamento suicidario associato alla terapia antiepilettica. I farmaci oggetto dello studio sono stati: carbamazepina, felbamato, gabapentin, lamotrigina, levetiracetam, oxacarbazepina, pregabalin, tiagabina, topiramato, valproato, zonisamide. Sono stati valutati gli studi clinici verso placebo in cui i farmaci antiepilettici sono stati impiegati per il trattamento dell'epilessia e altre patologie, inclusi disturbi psichiatrici. Sulla base dei dati disponibili, l'uso di un farmaco antiepilettico aumenta il rischio di pensieri e comportamenti suicidari di circa 2 volte rispetto al placebo (0,43% vs 0,22%). Tale rischio può manifestarsi già dopo una settimana di terapia e si mantiene per 24 settimane.
  • Durante la sorveglianza post-marketing il pregabalin è stato associato ad episodi di scompenso cardiaco in pazienti con malattia cardiovascolare, in trattamento con l'antiepilettico per il dolore neuropatico.
  • Il pregabalin è classificato come un farmaco con un basso potenziale di abuso. Questo non esclude comunque che possa essere utilizzato come tale, soprattutto in pazienti con storia di abuso.
  • Sono riportati in letteratura casi rari di encefalopatia dopo interruzione improvvisa del pregabalin anche in pazienti non epilettici. La possibilità che si sviluppi edema focale vasogenico in seguito ad interruzione repentina della terapia antiepilettica è un evento noto. Una condizione simile è stata riportata in un paziente non epilettico in terapia con pregabalin per il trattamento del dolore neuropatico conseguente a nevralgia posterpetica. L'interruzione improvvisa del pregabalin ha indotto la comparsa, 30 ore più tardi, di nausea, cefalea, atassia che sono progrediti fino a delirio 8 giorni dopo. La risonanza magnetica ha evidenziato la presenza di lesioni a livello dello splenio del corpo calloso simili a quelle riscontrate in caso di edema cerebrale da alta quota (High-Altitude Cerebral Edema).

Controindicazioni

Controindicato in caso di allattamento.

Dosaggi

  • Dolore neuropatico, 150 mg diviso in due.

Effetti indesiderati

Fra gli effetti collaterali più frequenti si riscontrano edema, parestesie, vertigini, dispnea, tachicardia, diplopia, insonnia, vomito, secchezza delle fauci, disturbi della memoria.

Bibliografia

  • British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.

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