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Intolleranza al lattosio

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Intolleranza al lattosio
Struttura di una molecola di lattosio
Specialità endocrinologia
Eziologia alimentazione e assenza
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM 271.3
OMIM 223100
MeSH D007787
MedlinePlus 000276
eMedicine 187249 e 930971
Sinonimi
Maldigestione di lattosio

Si definisce intolleranza al lattosio, o più correttamente, maldigestione del lattosio, una condizione caratterizzata da disturbi gastrointestinali che insorgono dopo l'ingestione di alimenti contenenti questo zucchero, generata dalla mancata produzione da parte delle cellule intestinali del duodeno dell'enzima lattasi deputato alla scissione del lattosio in glucosio e galattosio che sotto questa forma possono essere assorbiti. Non si tratta, come alle volte discorsivamente si può riferire, di un'allergia: le eventuali allergie al latte sono infatti sostenute da particolari proteine contenute nello stesso.

L'utilizzo del latte come fonte alimentare

L'introduzione del latte di altre specie nell'alimentazione umana è un fatto piuttosto recente: dalla comparsa dell'Homo sapiens circa 200 000 anni fa, la capacità di digerire da adulti il lattosio contenuto nel latte è da riferirsi a una mutazione genetica occorsa nell'uomo europeo in un periodo non posteriore agli ultimi 7 000 anni. Detta mutazione concerne la sintesi e la persistenza di lattasi in età adulta, indispensabile alla digestione (idrolisi) del disaccaride in zuccheri semplici e quindi all'utilizzo dello zucchero del latte o lattosio da parte del nostro organismo. La distribuzione nella popolazione umana di questa mutazione non è omogenea ma varia considerevolmente per individuo ed etnia.

La rivoluzione negli usi e nella cultura occorsa durante l'epoca neolitica avrebbe favorito la selezione naturale umana, amplificando la presenza di individui così mutati nelle civiltà a cultura dedita all'allevamento e alla pastorizia, prima in Vicino e Medio Oriente e successivamente in Europa e Africa.

Epidemiologia

Diffusione mondiale dell'intolleranza
Mappa parziale sulla diffusione mondiale della tolleranza al lattosio.

La prevalenza cambia a seconda dei vari paesi: la capacità di digerire il lattosio si ritrova soprattutto nella maggior parte dei popoli dell'Europa del nord e in alcuni popoli del bacino mediterraneo.

Sono lattosio-intolleranti molti asiatici, africani e nativi americani.

Nazione Prevalenza
Svezia Svezia 2%
Inghilterra Inghilterra 5–15%
Svizzera Svizzera 10%
Finlandia Finlandia 17%
Austria Austria 15-20%
Germania Germania 15%
Francia Francia 17%-65% (a seconda del nord o sud Francia)
Italia Italia 52% (Nord)La mappa a lato mostra la situazione inversa
19% (Centro)
41% (Sud)
85% (Sardegna)
India India 20%
Portogallo Portogallo 35%
Mongolia Mongolia 87,9%
Cina Cina 95%

L'intolleranza congenita conclamata è in Italia oggettivamente rara (sono stati descritti in letteratura non più di 100 casi): dopo la mappatura del genoma umano, i genetisti hanno valutato una media del 54% nella popolazione italiana; è più facile imbattersi in casi di progressiva perdita di efficienza dell'enzima nell'individuo con l'avvicinarsi dell'età adulta, un fenomeno fisiologico più presente in popolazioni di ceppo etnico riferibile al sud del pianeta, con picchi del 90% nella popolazione nera e asiatica fino a un minimo del 15% nella popolazione del Nord Europa.

Eziologia

L'enzima deputato alla digestione del lattosio, ovvero che ne catalizza la degradazione, è la lattasi e viene solitamente prodotto dai mammiferi nei primi stadi di vita per poi non comparire più negli individui adulti. La sintesi può tuttavia continuare anche durante fasi più o meno lunghe della vita adulta e si stima che il 30% degli esseri umani adulti conservi la capacità di digerire il lattosio. Gli individui discendenti da popolazioni che per migliaia di anni hanno allevato bestiame, basando la loro alimentazione su prodotti caseari, hanno acquisito la capacità di digerire il lattosio anche in età adulta.

Le persone che soffrono di intolleranza al lattosio invece non producono più, in genere da adulti, l'enzima necessario alla digestione dello zucchero del latte, il lattosio: questa assenza di enzimi provoca la mancata digestione del lattosio nello stomaco che giunge quindi indigerito nell'intestino crasso dove viene scisso e digerito dai batteri intestinali.

Sintomatologia

La permanenza del lattosio nell'intestino ne determina l'utilizzo da parte del microbiota umano che ne provoca la fermentazione (da questo processo si ha una grande produzione di gas e acidi organici) ed essendo il lattosio una sostanza osmoticamente attiva, richiama nel colon acqua e sodio impedendo la formazione delle feci solide. L'intolleranza al lattosio si manifesta, quindi, con flatulenza, meteorismo, crampi addominali, diarrea e dimagrimento. In caso di difformità intestinali i sintomi possono trarre in inganno e oltre alla flatulenza, meteorismo e crampi addominali si possono avere diarrea e stitichezza alternati e un forte aumento delle dimensioni del ventre.

Diagnosi e terapia

La diagnosi è possibile con il test del respiro (breath test secondo la dizione inglese), con il test genetico e con la biopsia duodenale ed attraverso uno specifico esame del sangue.

Esiste una forma "transitoria" di intolleranza al lattosio, particolarmente frequente in età pediatrica. In questi casi, una causa primitiva (per esempio una gastroenterite infettiva) può provocare un deficit temporaneo di lattasi. Per questo motivo è buona norma, in pediatria, evitare di somministrare latte nel primo giorno di una gastroenterite in quanto essendoci un deficit di lattasi il lattosio non digerito può peggiorare la diarrea. La terapia è alimentare e prevede la riduzione oppure l'esclusione totale dalla dieta dei cibi contenenti il lattosio (latte e derivati); principalmente latte vaccino, latte di capra, latticini freschi, gelati, panna e molti dolci e biscotti contenenti latte. Altri rischi possono presentarsi con l'assunzione di prosciutti cotti e insaccati, cibi dove il lattosio viene aggiunto come additivo al fine di mantenere una giusta morbidezza delle carni. Anche alimenti come i cibi precotti, alcuni tipi di pane in cassetta e molti farmaci possono contenere lattosio.

Esistono prodotti trattati quasi privi di lattosio, in particolare il latte ad alta digeribilità. Oltre a questo in farmacia si possono trovare confezioni di pastiglie contenenti enzimi, in modo tale che le persone soggette a questa intolleranza possano assumere il lattosio senza problemi.

Per supportare una dieta non priva di latte e latticini (molte vitamine e minerali sono presenti nel latte, in primis il calcio) anche se si è intolleranti al lattosio si può procedere all'assunzione per via orale dell'enzima lattasi, lo stesso enzima che normalmente è prodotto dal corpo umano.

Esistono diversi integratori alimentari in commercio che apportano l'enzima lattasi in compresse o capsule, e anche alcuni farmaci. È preferibile orientarsi verso prodotti ad alta concentrazione in modo da non dover calcolare in anticipo quante pillole assumere in base al pasto che si sta per consumare.

Bibliografia

  • Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.

Voci correlate

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