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Irinotecano
Irinotecano | |
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Nome IUPAC | |
Acido (S)-4,11-dietil-3,4,12,14-tetraidro-4-idrossi- 3,14-diosso1H-pirano[3’,4’:6,7]-indolizino[1,2-b]chinolin- 9-il-[1,4’bipiperidina]-1’-carbossilico | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C33H38N4O6 |
Massa molecolare (u) | 586.678 g/mol |
Numero CAS | 100286-90-6 |
Numero EINECS | 691-567-9 |
Codice ATC | L01XX19 |
PubChem | 60838 |
DrugBank | DB00762 |
SMILES |
CCC1=C2C=C(C=CC2=NC3=C1CN4C3=CC5=C(C4=O)COC(=O)C5(CC)O)OC(=O)N6CCC(CC6)N7CCCCC7 |
Dati farmacologici | |
Teratogenicità | D |
Modalità di somministrazione |
endovenosa |
Dati farmacocinetici | |
Metabolismo | Epatico |
Emivita | Dalle 6 alle 12 ore |
Escrezione | Prevalentemente biliare |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 |
Consigli P | --- |
L'irinotecano o irinotecan è un farmaco chemioterapico antineoplastico facente parte della classe delle camptotecine (farmaci estratti dalla corteccia della Camptotheca acuminata).
Indice
Farmacocinetica
A differenza del topotecano, l'irinotecano è un pro-farmaco. La sua attivazione avviene a livello epatico grazie alla trasformazione operata dall'enzima carbossiesterasi in SN-38. L'irinotecano e SN-38 vengono poi eliminati principalmente attraverso la bile; per questo il dosaggio dovrebbe essere diminuito nei pazienti con insufficienza epatica.
Farmacodinamica
Il metabolita attivo SN-38 è in grado di inibire la topoisomerasi I, enzima responsabile della rottura-ricucitura del singolo filamento di DNA al fine di provocare un aumento del numero di legame. L'inibizione di tale enzima porta ad aberrazioni genomiche e conseguente innesco dell'apoptosi.
Impiego clinico
L'irinotecano in associazione con fluorouracile e leucovorin rappresenta il trattamento di prima linea per il cancro del colon-retto. Altre indicazioni sono il carcinoma polmonare non a piccole cellule.
Effetti avversi
I principali effetti avversi dell'irinotecano comprendono:
- Mielodepressione
- Sindrome colinergica acuta: inibizione della Acetilcolina Esterasi ed effetti parasimpatico-mimetici.
- Diarrea precoce, collegata all'attivazione colinergica e trattabile con l'atropina od analoghi e che si manifesta entro 24 ore.
- Diarrea tardiva, che insorge dopo 3-10 giorni dalla somministrazione e che può essere anche molto grave. In questi casi occorre valutare attentamente la possibile comparsa di squilibri idro-elettrolitici.
- Febbre, crampi addominali, nausea e vomito.
Bibliografia
- Brunton, Lazo, Parker, Goodman & Gilman - Le basi farmacologiche della terapia 11/ed, McGraw Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3911-1.
- Bertram G. Katzung, Farmacologia generale e clinica, Padova, Piccin, 2006, ISBN 88-299-1804-0.
- British National Formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, Agenzia Italiana del Farmaco, 2007.
Voci correlate
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