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Ormone
Un ormone (termine coniato nel 1905 dal verbo greco όρμάω, che significa "stimolare" o "risvegliare") è un messaggero chimico secreto nel plasma da ghiandole o cellule endocrine con il compito di trasmettere segnali da una cellula (o un gruppo di cellule) a un'altra cellula (o altro gruppo di cellule). Solo le cellule bersaglio dotate di recettori per l'ormone rispondono al segnale.
Gli ormoni sono responsabili di svariati effetti a lungo termine all'interno dell'organismo che coinvolgono il metabolismo, la regolazione dell'ambiente interno (temperatura corporea, bilancio idrico e ionico), la riproduzione la crescita e lo sviluppo. Essi agiscono sulle cellule dell'organo bersaglio essenzialmente in tre modalità: controllo e regolazione dell'espressione genica e sintesi di proteine, modulazione della velocità di reazioni enzimatiche e controllo e regolazione del trasporto ionico o molecolare attraverso le membrane cellulari.
Indice
Meccanismo di azione
Virtualmente, tutti i tessuti dell'organismo rispondono agli ormoni, e le azioni ormonali possono essere suddivise fondamentalmente in quattro categorie.
- Sviluppo e crescita: l'influenza degli ormoni nello sviluppo è evidente fin dalla fase fetale. Ad esempio, la carenza di ormoni tiroidei può causare alterazioni nel sistema nervoso centrale, mentre le anomalie nella secrezione degli steroidi gonadici possono portare a difetti nella differenziazione sessuale, come l'ermafroditismo o il pseudoermafroditismo. Dopo la nascita, gli ormoni che principalmente controllano la crescita sono l'ormone della crescita (GH), le somatomedine, la Vitamina D (necessaria per la maturazione dello scheletro), gli steroidi sessuali (che inducono la saldatura delle epifisi) e gli ormoni tiroidei.
- Produzione di energia e utilizzo dei substrati metabolici: l'insulina, il glucagone, la somatotropina, le catecolamine, gli ormoni tiroidei e i glicocorticoidi regolano il metabolismo dei carboidrati, dei grassi, delle proteine e degli acidi nucleici. Questi ormoni sono responsabili della conversione dei nutrienti assunti con la dieta in energia immediatamente utilizzabile (come la produzione di calorie) o in processi sintetici (come la sintesi di tessuti o la formazione di depositi).
- Mantenimento dell'omeostasi: gli ormoni sono responsabili del mantenimento e della regolazione delle condizioni ottimali di tutti gli organi e i sistemi del corpo, anche in risposta ai cambiamenti ambientali. Essi controllano i principali meccanismi omeostatici, tra cui la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, il bilancio idroelettrolitico, l'equilibrio acido-base, la temperatura corporea e la composizione dei tessuti corporei (come la massa ossea, il tessuto muscolare e il tessuto adiposo).
- Riproduzione: gli ormoni svolgono un ruolo chiave nel controllo dello sviluppo e della funzione delle gonadi. Contribuiscono anche alla differenziazione anatomica, funzionale e comportamentale dei due sessi. Gli estrogeni, il progesterone e gli androgeni, regolati dagli ormoni ipofisari, consentono la maturazione sessuale, l'acquisizione e il mantenimento della capacità riproduttiva, la gravidanza, il parto e la lattazione.
Struttura
Gli ormoni sono classificati in tre classi principali in base alla loro natura chimica:
- peptidici e proteici;
- steroidei;
- derivati da amminoacidi.
Ormoni peptidici e proteici
Gli ormoni peptidici includono peptidi di dimensioni ridotte, polipeptidi e glicoproteine di maggiori dimensioni molecolari. Essi sono solubili in acqua e quindi circolano liberamente nel plasma. Di solito non penetrano all'interno delle cellule, ma esercitano i loro effetti attraverso il legame con i recettori presenti sulla membrana cellulare. La sintesi degli ormoni peptidici avviene seguendo lo stesso processo delle altre molecole proteiche non ormonali, che comprende la sintesi nel reticolo endoplasmatico, il trasporto alle cisterne di Golgi e l'immagazzinamento nei granuli secretori. Tuttavia, gli ormoni peptidici si distinguono per la sintesi codificata da più geni, la formazione di più ormoni da un precursore comune e la sintesi in più subunità. Il processo di sintesi inizia con la traduzione delle informazioni contenute nel DNA genico e prosegue in un ordine preciso grazie ai segnali specifici mediati dall'mRNA (RNA messaggero).
Gli ormoni proteici derivano da precursori più grandi e complessi, che subiscono successivi processi proteolitici fino a formare l'ormone finale. Sulla base di queste caratteristiche, possono essere suddivisi in diversi gruppi: alcuni polipeptidi, prima di essere trasformati nel prodotto finale, possono essere rilasciati nel circolo come pre-pro-ormoni e svolgere una certa attività biologica, come nel caso dell'insulina. Altri complessi molecolari sono costituiti da sequenze che non si ritrovano nell'ormone finale o che danno origine a diversi prodotti biologicamente attivi. Un altro gruppo di ormoni proteici più complessi è sintetizzato in due pre-subunità che successivamente si uniscono. Questo meccanismo di secrezione si verifica, ad esempio, negli ormoni ipofisari come l'ormone stimolante della tiroide (TSH), l'ormone follicolo-stimolante (FSH), l'ormone luteinizzante (LH) e la gonadotropina corionica umana (HCG), che contengono un'elevata quantità di carboidrati e appartengono alla classe delle glicoproteine.
Lista di ormoni peptidici suddivisi per organo secretorio:
Ipotalamo
- Arginina vasopressina
- Ormone di rilascio della tireotropina (TRH)
- Ormone di rilascio della corticotropina (CRH)
- Ormone di rilascio della gonadotropina (GnRh)
- Ormone di rilascio della somatotropina (GHRH)
- Ormone di rilascio della prolattina (PRF)
- Somatostatina
- Kisspeptina
Ipofisi posteriore
Ipofisi anteriore
- Prolattina (PRL)
- Somatotropina (GH)
- Corticotropina (ACTH)
- Tireotropina (TSH)
- Follicolo-stimolante (FSH)
- Luteinizzante (LH)
- Melanotropo (MSH)
Paratiroide
Timo
Cuore e sistema vascolare
Fegato
Stomaco e intestino tenue
- Gastrina
- Colecistochinina
- Secretina
- Glucagone
- Peptide Vasoattivo Intestinale (VIP)
- Peptide Inibitorio Gastrico (GIP)
- Somatostatina
- Motilina
- Sostanza P
- Grelina
Pancreas
Rene
Testicoli
- Inibina
- Activina
- Fattore insulino-simile 3 (INSL3)
Ovaio
- Inibina
- Relaxina (durante la gravidanza)
- Ossitocina
- Ormone Anti-Mulleriano (AMH)
Tessuto adiposo
Placenta
- Somatomammotropina Corionica Umana
- Gonadotropina Corionica Umana (hCG)
Altri tessuti (fattori di crescita e citochine)
- Fattore di Crescita Insulino-simile (IGFs)
- Fattore di Crescita dell'Epidermide (EGF)
- Interleuchine (ILs)
- Fattore di Necrosi Tumorale (TNF)-α
Ormoni steroidei
Gli ormoni steroidei sono liposolubili ed in grado di diffondersi liberamente all'interno delle cellule, svolgendo la loro azione dopo essersi legati a recettori localizzati nel nucleo. La loro struttura chimica, che è policiclica, deriva dal colesterolo. Essi sono classificati in base alla loro sede di produzione come steroidi gonadici e surrenalici. In questa categoria rientrano anche la Vitamina D e i suoi analoghi. Gli ormoni steroidei prodotti dalle ghiandole surrenali e dalle gonadi possono essere suddivisi in sottogruppi a seconda del numero di atomi di carbonio presenti nel nucleo steroideo. Il progesterone, i glicocorticoidi e i mineralcorticoidi derivano da una successiva sintesi del pregnano, una sostanza semplice che contiene 21 atomi di carbonio. Gli estrogeni derivano dal nucleo dell'estrano, che ha 18 atomi di carbonio, mentre gli androgeni provengono dal nucleo dell'androstano, che contiene 19 atomi di carbonio.
Gli ormoni steroidei si possono suddividere in:
Lista di ormoni steroidei suddivisi per organo secretorio:
Corteccia del surrene
Cute, rene e fegato
Testicoli
Ovaio
Placenta
Ormoni derivati da amminoacidi
Nel presente gruppo sono inclusi gli ormoni tiroidei, le catecolamine e i derivati del triptofano. Gli ormoni tiroidei, prodotti dalle cellule follicolari della ghiandola tiroidea, sono chiamati iodotironine e derivano dalla combinazione di due nuclei di tirosina con lo iodio proveniente dall'alimentazione. Le catecolammine che possiedono effetti ormonali sono l'adrenalina e la noradrenalina. Queste sostanze vengono sintetizzate non solo dai neuroni del sistema nervoso simpatico, ma anche dalla midollare del surrene. Dal punto di vista chimico, sono derivate dall'amminoacido tirosina. La sintesi avviene attraverso la trasformazione della tirosina in dopa (diossifenilalanina). La dopa si converte successivamente in dopammina, che a sua volta viene trasformata in noradrenalina. Solo nella midollare del surrene, la noradrenalina subisce una trasformazione ulteriore per produrre adrenalina. Le catecolammine vengono immagazzinate all'interno della cellula e rilasciate in risposta alla liberazione locale di acetilcolina. Presentano un'emivita molto breve di circa 20 secondi e vengono inattivate tramite due meccanismi distinti: la degradazione, che avviene nel fegato, e il recupero all'interno delle cellule da cui sono state secrete. I derivati del triptofano includono la serotonina e la melatonina. La conversione del triptofano in serotonina avviene attraverso due passaggi enzimatici, mentre la melatonina si forma mediante metilazione della serotonina. Sia la serotonina che la melatonina sono peptidi di piccole dimensioni che, una volta prodotti, vengono immediatamente rilasciati nel circolo ematico.
Lista di ormoni derivati da amminoacidi suddivisi per organo secretore:
Sistema nervoso centrale e cellule enterocromaffini
Ghiandola pineale
Tiroide
Midollare del surrene
Analoghi sintetici degli ormoni
Per numerosi ormoni sono stati realizzati analoghi caratterizzati da una struttura chimica e da un effetto endocrino equiparabili. Tra questi i più prescritti sono gli analoghi di estrogeni e progesterone, utilizzati soprattutto per la contraccezione farmacologica e per la terapia ormonale sostitutiva in menopausa; altri possono sostituire la tiroxina o gli steroidi. Analoghi dell'insulina vengono utilizzati nel trattamento del diabete mellito e analoghi dell'adrenalina sono usati in otorinolaringoiatria. Esistono inoltre analoghi di fattori di rilascio ormonale: ad esempio il tetracosactide al posto dell'ACTH o l'afamelanotide per la melanocortina. Sono stati ampiamente utilizzati negli allevamenti da carne per favorire il precoce ingrasso del bestiame, in Europa questa modalità è stata vietata dal 1988.
La regolazione del rilascio di ormoni
Fondamentalmente le sintesi sono sottoposte primariamente alla regolazione da retroazione (effetto feedback); questa sta alla base dell'equilibrio ormonale e lo fa tendere all'omeostasi, ma essa è bypassata dagli stimoli psichici provenienti dal cervello e dall'effetto cascata (livelli di ormoni inducono a loro volta l'attività agonistica o antagonistica di altri ormoni). I livelli specifici degli ormoni sono regolati dal sistema nervoso centrale, che riceve dei segnali da molti sensori interni ed esterni (es. segnali di pericolo, la composizione del sangue, la pressione sanguigna) e, in risposta a questi segnali, stimola le ghiandole endocrine dell'organismo a sintetizzare gli ormoni appropriati. La regione del cervello che regola i livelli degli ormoni è l'ipotalamo, che viene stimolato da questi segnali provenienti dall'ambiente a produrre specifici ormoni detti fattori di rilascio, che, raggiungendo l'ipofisi anteriore, stimolano quest'ultima a produrre un altro tipo di ormoni, le tropine. Le tropine attivano le ghiandole endocrine, stimolandole a produrre ormoni specificati e appropriati azione alla situazione.
Bibliografia
- David L. Nelson, Michael M. Cox, I principi di biochimica di Lehninger, 4ª ed., Zanichelli, ISBN 978-88-08-19774-0.
Voci correlate
Altri progetti
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su ormone
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «ormone»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ormone
Collegamenti esterni
- ormone, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Ormone, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Ormone, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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