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Tripanosomiasi africana umana

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Tripanosomiasi africana umana
Trypanosoma
Specialità infettivologia
Eziologia Trypanosoma brucei, Trypanosoma gambiense e Trypanosoma brucei rhodesiense
Classificazione e risorse esterne (EN)
MeSH D014353
MedlinePlus 001362
eMedicine 228613
Il ciclo di vita del Tripanosomiasi brucei

La tripanosomiasi africana, o malattia del sonno, è una malattia parassitaria che colpisce sia gli esseri umani che gli animali. È una malattia causata da un parassita della specie Tripanosoma brucei.

Le subspecie che colpiscono gli esseri umani sono due: il Trypanosoma brucei gambiense o T.b.g. e il Trypanosoma brucei rhodesiense o T.b.r. Il T.b.g. provoca oltre il 98% dei casi riportati.

Entrambi vengono di solito trasmessi dal morso di glossine indicate con il nome di “mosca tse-tse”, che si trovano soprattutto nelle zone rurali. Anche gli animali, come le mucche, possono portare la malattia e infettarsi. Quando la mosca punge un soggetto già infetto diventa a sua volta infetta, e può trasmettere la malattia ad altri soggetti.

Epidemiologia

La malattia viene regolarmente diagnosticata in alcune regioni dell'Africa subsahariana e la popolazione a rischio è di circa 70 milioni in 36 paesi.

Nel 2010 ha causato circa 9 000 morti, un numero inferiore a quello del 1990 con 34 000 morti. Ogni anno vengono segnalati circa 40 000 nuovi casi, ma il numero reale di casi dovrebbe aggirarsi in realtà intorno ai 300 000 annui. Si stima che il numero dei decessi annui si aggiri intorno ai 66 000 casi (dati OMS del 2003).

Si stima che le persone infette siano 30 000, con 7 000 nuovi casi nel 2012. Oltre l'80% dei casi viene registrato nella Repubblica Democratica del Congo.

Le tre più grandi epidemie si sono verificate nella storia recente: una dal 1896 al 1906, principalmente in Uganda e nel Bacino del Congo, e due nel 1920 e nel 1970 in un gran numero di paesi africani.

In passato la malattia fu efficacemente controllata, tanto che tra il 1960 ed il 1965 fu considerata "quasi scomparsa".

Clinica

Classificazione

Esistono due varianti di TAU:

  • la TAU occidentale è provocata dalla sottospecie Tripanosoma brucei gambiense ed è diffusa nell'Africa Occidentale e Centrale, tra il Senegal a nord, l'Angola a sud e il Lago Vittoria a est. Viene anche detta malattia del sonno cronica, dato che lo sviluppo della malattia può durare anche alcuni anni, ed è trasmessa da una mosca del genere Glossina, specie palpalis.
  • la TAU orientale è provocata dalla sottospecie Tripanosoma brucei rhodesiense ed è diffusa nell'Africa sud-orientale. Viene anche detta malattia del sonno subacuta perché l'intero decorso della malattia dura alcune settimane o mesi, a volte anche solo 6-7 giorni, ed è trasmessa dalla mosca Glossina morsitans.

Segni e sintomi

Numero di morti su 100.000 individui per la malattia del sonno nel 2002 (fonte: OMS).

Inizialmente durante il primo stadio della malattia si riscontrano: febbre, mal di testa, prurito e dolori articolari. Tali sintomi si presentano da una a tre settimane dopo il morso.

Durante le settimane e i mesi seguenti ha inizio il secondo stadio della malattia con confusione, mancanza di coordinamento, torpore e sonnolenza sempre più profonda, che con il tempo si trasforma in vero e proprio coma.

Diagnostica

La diagnosi viene effettuata tramite il riscontro del parassita in uno striscio di sangue o nel fluido di un nodo linfatico.

Di solito è necessario effettuare una puntura lombare per distinguere tra il primo e il secondo stadio della malattia.

Trattamento

Il trattamento della malattia è più semplice se viene diagnosticata in tempo, prima dell'insorgere di sintomi neurologici.

Lo scarso interesse per questa malattia da parte della comunità internazionale fa sì che i casi vengono ancora oggi trattati con farmaci sviluppati a metà del secolo scorso; questi medicinali presentano gravi effetti collaterali e scarsa efficacia terapeutica.

Il trattamento del primo stadio viene effettuato con i farmaci pentamidina o suramina.

Il trattamento del secondo stadio include l'utilizzo di eflornitina o una combinazione di nifurtimox e eflornitina per il T.b.g., mentre melarsoprol funziona per entrambi e viene tipicamente utilizzato soltanto per il T.b.r. a causa dei gravi effetti collaterali.

Prevenzione

Per la prevenzione di malattie gravi è necessario effettuare controlli sulla popolazione a rischio con esami del sangue per il T.b.g.

Manca una strategia efficace per il controllo della mosca responsabile della trasmissione.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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